Fazio ricicla Zaki: ospite della seconda puntata di Che tempo che fa

Il conduttore "dimentica" le polemiche per le sue posizioni su Israele e gli offre un pulpito. Ma sui social non mancano le polemiche: "Vergognatevi, un buon motivo per non guardarvi"

Fazio ricicla Zaki: ospite della seconda puntata di Che tempo che fa
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"La situazione che stiamo vivendo è conseguenza delle politiche dell'attuale governo israeliano". E ancora: "Non c'è abbastanza attenzione sull'alto numero di palestinesi uccisi per anni e bombardati negli ultimi giorni a ogni ora". Queste solo alcune delle dichiarazioni di Patrick Zaki negli ultimi giorni a proposito degli attacchi dei miliziani di Hamas in Israele. Affermazioni che hanno scatenato vibranti polemiche, tanto da spingere Fabio Fazio a cancellare - a malincuore - la sua presenza nella prima puntata di "Che tempo che fa". Ma il "ban" è durato pochi giorni: lo scrittore egiziano sarà infatti tra i protagonisti del secondo appuntamento con il programma in onda su Nove.

Trombato dal Salone del libro di Torino e dal Festival della pace, Zaki può consolarsi con Fazio, sempre disponibile a fornirgli un pulpito a prescidere dalle sue esternazioni. Da Netanyahu "serial killer" alla giustificazione del "contesto" per determinate barbarie, l'ex studente di Bologna sta girando l'Italia per presentare il suo libro e quale migliore vetrina di "Che tempo che fa". Ma molti seguaci di Fazio non sembrano aver accolto di buon grado la sua decisione. Diversi utenti hanno stigmatizzato senza mezzi termini l'invito a Zaki, ecco una carrellata di proteste: "Che vergogna, invitate chi non ha condannato Hamas", "Un buon motivo per non guardarvi", "Da questo vostro ospite nessun pensiero per l'uccisione degli israeliani e di quelli rapiti ma solo la comprensione dei terroristi".

Insomma, la tanto decantata ospitata di Zaki potrebbe rivelarsi un clamoroso autogol per Fazio, intenzionato a tenere il punto nonostante tutto. Già la scorsa settimana, in vista della prima puntata, aveva inventato una serie di scuse per giustificare l'assenza dello scrittore di sinistra. Nessuna censura, la premessa di facciata del volto di CTCF: "Siccome è scoppiata la guerra in Israele ho cambiato la prima puntata, sto facendo una puntata ovviamente su Israele e Palestina e ho chiesto la cortesia a Elisabetta Sgarbi di spostare di una o due settimane il libro di Zaki". Tutto pur di non ammettere l'incredibile sparata del suo ospite. Ora, dopo aver provato a correggere il tiro ma senza troppo successo, Zaki avrà la possibilità di parlare del suo libro.

Difficilmente verrà interpellato sulla situazione in Medio Oriente, meglio evitare altri polveroni. Sicuramente verranno meno i grazie al governo Meloni per averlo tirato fuori dalle prigioni egiziane, una malcelata ingratitudine già evidenziata con il rifiuto al volo di Stato che l'avrebbe riportato in patria.

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