Flavio Briatore: "Vi dico chi sono i radical chic di Capalbio"

La cena al Twiga, di cui era proprietaria Daniela Santanchè, è diventata un caso politico per la presenza dei renziani. Adesso a parlare è Flavio Briatore che, insieme al compagno del ministro del Turismo, è detentore delle azioni dello stabilimento della Versilia

Flavio Briatore: "Vi dico chi sono i radical chic di Capalbio"
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La cena di venerdì sera al Twiga, il noto stabilimento vip della Versilia di Flavio Briatore (il ministro Santanché ha ceduto di recente le sue quote allo stesso Briatore e al compagno Dimitri Kunz), è diventata un vero e proprio caso politico. Il motivo? La presenza della stessa Daniela Santanché e i “nemici” politici di Italia Viva: Francesco Bonifazi, Maria Elena Boschi e Luciano Nobili. Con loro, anche l’ex deputato azzurro Andrea Ruggieri - adesso direttore del Riformista - che avrebbe fatto da "collante" tra il tavolo dei renziani e quello del ministro del Turismo. Così, è immediatamente arrivata la reazione di Carlo Calenda (segretario di Azione) che ha ulteriormente preso le distanze dal partito di Matteo Renzi e ha letteralmente polverizzato ciò che rimaneva del Terzo Polo, definendo "inopportune" le presenze dei renziani nella "casa" della Santanchè. Adesso, però, a parlare è lo stesso Flavio Briatore che ha voluto chiarire la questione.

Le parole di Flavio Briatore

Nel corso di un’intervista al Corriere della Sera, l’imprenditore ha voluto dire la sua a proposito della polemica per la cena dei renziani con Daniela Santanchè. Dal canto suo, Briatore parrebbe non essere arrabbiato per quanto accaduto; al contrario, ha riferito al Corriere: “Io pensavo di avere tre bravi direttori di comunicazione e marketing, ma ora ho capito che il più bravo è Carlo Calenda: ha messo il Twiga al centro dell’estate italiana". Poi, ha spiegato che quelle cene sono soltanto “promozione”, aggiungendo che “in democrazia, non può essere un politico a dire con chi devi mangiare. Infine, non è mancata la stoccata anche al leader di Azione e così, ha aggiunto: “Io credo che parlare di opportunità dai pulpiti di Capalbio non sia il massimo della credibilità”.

Tra spiagge di destra e spiagge di sinistra

Flavio Briatore parrebbe non avere dubbi: è stato a Capalbio una sola volta tanti anni fa e lo definisce come “il regno dei radical chic, tutti romani, tutti gossippari, gente con un Dna diverso dal mio”. Poi, nel corso del colloquio con Candida Morvillo sostiene che il suo Twiga dia un buon esempio: “Intanto, il Twiga macina utili e diamo lavoro a 150 persone, dovrebbero copiarci tutti e Calenda dovrebbe piuttosto portarci a esempio” – poi ha proseguito - “Che poi siamo di centrodestra è ridicolo: da noi passano tutti, come al Billionaire o come al resort di Malindi quando Giovanna Melandri disse che non c’era mai stata e poi spuntò la foto in cui ballava da noi. Dopodiché, io sono sicuramente più vicino a Giorgia Meloni che a Giuseppe Conte, a Calenda o alla signora del Pd Elly Schlein”. A proposito della presenza dei renziani, invece, ha aggiunto: “Bonifazi frequenta il Twiga da anni, Maria Elena la conosco da anni, non vedo il problema”.

L’invito a Carlo Calenda

È a questo punto che l’imprenditore ha voluto sottolineare la sua posizione a proposito della polemica, spiegando quanto effettivamente ognuno possa essere libero di andare dove vuole e poi ha sferrato una stoccata a chi va a Capalbio: “Ma un politico deve chiedere a qualcuno se andare al Twiga o a un altro bagno? Io invito a venire pure il direttore marketing Calenda, così vede che noi siamo sicuramente più fighi di chi va a Capalbio. Il motivo è che “Là è una noia mortale, qui la gente balla, si diverte. Quelli di Capalbio vanno a ballare di nascosto a Montecarlo e al Twiga”. Inoltre, Briatore ha voluto smentire che il senatore Pd Francesco Boccia sia stato nel suo locale “No, ma lo conosco bene e lo stimo: a Roma, viene al Crazy pizza, a meno che ora non si dica che pure il Crazy pizza è di destra”; esattamente come l’onorevole Matteo Richetti, tirato in ballo da Renzi: “Questo Richetti non lo conosco. Renzi, invece, in passato è venuto e ha pagato di tasca sua”.

Infine, Briatore ha voluto chiarire definitivamente che il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, non sia più in possesso delle azioni del Twiga e riguardo alla vendita delle quote a lui stesso e al compagno Dimitri Kunz, l’imprenditore ha tuonato categorico: “E che c’entra? Daniela aveva delle quote e io e Dimitri le abbiamo comprate in parti uguali”.

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