Proviamo a dare un po' di colore poetico alle notizie in bianco e nero che circolano sul web, di seguito alcune della parole che hanno risuonato in questa settimana viste attraverso un filtro a colori
Violenza senza genere
Elisabetta Canalis, ospite di Francesca Fagnani a Belve, ha raccontato di come inseguisse Vieri in strada per pestarlo. Nessun “mi dispiace”, “ho sbagliato”, “ragazze non fatelo”. Anzi, qualche risatina compiaciuta scambiata fra le due. E così tra le loro risatine si è celebrata l’esaltazione della violenza sul maschio. Un messaggio terribile, che crea la mentalità per cui la donna è libera di esercitare violenza contro l’uomo perché tanto non è punita. È anche così che si creano le situazioni dei padri separati disperati e schiacciati dalla violenza psicologica delle ex. Cosa sarebbe successo se invece di due ragazze a raccontare un episodio analogo fossero stati due uomini? Elisabetta Canalis è una splendida donna, un personaggio pubblico che ci piace ed è un peccato che in questo frangente si sia fatta testimonial di un messaggio così divisivo. La violenza non ha genere.
La colpa di Basciano
E sempre a proposito di violenza e presunta tale, ha fatto molto discutere il caso di Alessandro Basciano, il dj ex concorrente del GF Vip, che è stato messo in carcere per due giorni, senza l'interrogatorio preventivo di garanzia, con l’accusa di stalking ai danni dell’ex fidanzata Sophie Codegoni, madre di sua figlia. Per essere rilasciato è bastato fornire degli screenshot dei giorni precedenti l’arresto, da cui il giudice ha desunto che la ragazza non era poi così intimorita dall’ex, se finiva per accettare un “prezioso dono” da parte di Basciano, per poi esprimere commozione e fare riferimento a colpe e responsabilità reciproche. Quali siano stati i fatti lo stabilirà la magistratura, ma l’episodio racconta di una persona al momento innocente che è finita in carcere e si è vista distrutta nell’immagine, paragonato persino a Turetta, per una semplice accusa non verificata. Non sappiamo se e quali colpe abbia effettivamente Basciano in questa vicenda, ma di certo ne ha una che oggi viene punita con facilità: è un maschio bianco.
Francamente basta
E a proposito di maschi bianchi, ancora una volta abbiamo assistito in televisione alla propaganda misandrica woke che vuol far passare il “maschio bianco” come l’oppressore, tutti gli altri come oppressi. È dal palco di X factor che la cantante Francamente, tenendoci a sottolineare che è lesbica, ha ringraziato per aver scelto lei, lesbica, e non dei “maschi bianchi”. Finendo poi per denunciare la grave scorrettezza che solo una donna sarebbe stata in finale (poi, come previsto da molti, vinta da una ragazza nera e “curvy”). Questa moda radical-americana di etichettare ogni persona in base all’identità di genere o etnica e poi sulla base di quello far conseguire delle azioni perché l’unico escluso sia il maschio bianco. Basta. Ridateci l’Italia.
Vilipendi vescovili
Due vescovi in tribunale per vilipendio alla religione. È forse la prima volta nella storia recente in cui i fedeli si rivolgono ai tribunali civili per dirimere questioni che riguardano la fede. Il primo caso a Carpi, dove in una chiesa sono state esposte opere d’arte giudicate blasfeme da molti fedeli (una di queste opere è accusata di riprodurre una fellatio su Cristo in croce). Non avendo avuto soddisfazione dalla diocesi, che ha difeso la scelta di ospitare quella mostra, i fedeli sono ricorsi al tribunale. Il giudice ha respinto la richiesta di archiviazione del caso e ora il vescovo dovrà comparire davanti al giudice. E sarà un giudice laico a decidere se un vescovo ha o no commesso un vilipendio contro la religione. L’altro caso a Ravenna, dove i fedeli hanno trovato un’ostia intrisa di presunto sangue. La diocesi avrebbe insabbiato tutto, facendo sparire l’ostia e ora i fedeli hanno presentato un esposto al tribunale contro il vescovo Mons. Ghizzoni per avere giustizia. L’avranno?
Deus in machina
E a proposito di arte e chiese, in una chiesa cattolica di Lucerna è stata installata una cosiddetta intelligenza artificiale con le sembianze di Gesù in un confessionale, con il titolo Deus in machina. L’obiettivo dello studio era quello di esaminare i temi che emergono durante le conversazioni con un sistema di intelligenza artificiale con uno scopo spirituale e di analizzare come l’intelligenza artificiale affronta i diversi argomenti. Il risultato è un’esperienza che pone domande profonde sull’identità umana stessa. Se infatti arriviamo a pensare, come può aver fatto qualcuno, che sia sufficiente trovare una combinazione di dati che rifletta la nostra idea di divino per poterla riprodurre, allora il transumanesimo più estremo potrà scaricare i nostri dati dal cervello e installarli su una macchina potenzialmente immortale. Se invece pensiamo che l’essere umano sia portatore di una scintilla di divino misterioso che non potrà mai essere tradotta in dati, allora iniziamo a tremare al pensiero di questo transumanesimo.
Marinetti, avanguardia di tutte le avanguardie
Questa settimana ricorreva l’ottantesimo anniversario della morte di Filippo Tommaso Marinetti. Uno dei più grandi geni del novecento, con una fama internazionale in cui si specchia la sua capacità di anticipare mode e tendenze che si affermeranno solo decenni dopo. Dopo il Rinascimento, la creazione culturale italiana più originale e importante è stato il suo Futurismo, avanguardia di tutte le avanguardie.
Eppure la sua grandezza artistica in Italia è ancora oggi oscurata da tre ombre che sembrano divorare tutto il resto: per prendersela con l’amore tradizionale proponeva disprezzo per le donne, definì la guerra “sola igiene del mondo” e rimase fedele al regime fascista fino alla morte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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