La "grafia oscura" di Joe Biden e quel mandato che gli pesa sulle spalle

L'analisi grafologica del Presidente degli Stati Uniti rileva un carattere idealista e un'emotività che porta addirittura a forme di auto aggressione

La "grafia oscura" di Joe Biden e quel mandato che gli pesa sulle spalle

Dall’analisi della scrittura e delle firme del Presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, datate 11 marzo 2021 la prima e 14 luglio 2022 la successiva, emerge un personaggio dotato di capacità introspettive e di profondità di pensiero, accompagnate da senso critico, che costituiscono un bagaglio cognitivo che gli permette di esprimersi con semplicità portando in questo modo la sua politica. Egli, infatti, si serve proprio di questa sua immagine, peraltro solo apparentemente ingenua, che rivela un’ambizione nascosta (vedi la grandezza e l’oscurità delle lettere inziali delle firme).

Egli senza dubbio ha introiettato regole culturali che a volte rischiano di essere mantenute ed espresse con visioni soggettive (vedi finale del cognome con un tratto prolungato a destra espressione di visioni del tutto personali).

Firma Joe Biden

La cura e il gusto delle forme estetiche, che emerge soprattutto nella scrittura, lo portano a misurare parole e gesti, dando spazio ad un’ansia che finisce per ostacolare il cammino laddove debba sostenere a lungo le proprie convinzioni. Non è facile per lui mantenere per molto tempo il controllo delle situazioni, così pure il contrasto duro o violento può mandarlo in tilt.

Se nelle firme e nella scrittura del 2020 e 2021, si rileva la possibilità del presidente degli Stati Uniti di tollerare bene le frustrazioni, in quelle del luglio 2022 si può cogliere una sfera delle emozioni oltremodo sollecitata che ci permette di evidenziare le difficoltà di Joe Biden nel sopportare sforzi e stress che necessariamente la posizione occupata può dare, soprattutto nell’attuale situazione mondiale (vedi grafia oscura, ritmo congestionato, tagli marcati delle “t” e lettere addossate).

Firma Libro Ospiti Gerusalemme Joe Biden

È proprio questo stato emozionale a caricarlo di forme di auto aggressività, peraltro esternamente trattenuta, che potrebbero dar luogo a somatizzazioni rafforzando la decisionalità basata sulle emozioni (vedi taglio delle “t” prolungate verso destra).

Biden è sicuramente

una persona con forti connotazioni di idealismo (vedi aste diritte nelle lettere allungate) in quanto si percepisce come persona intellettuale, con mete e aspirazioni cariche di nazionalismo e personalismo.

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