La gola spesso esercita una forza irresistibile e oscura che ci invita a indulgere tra i piaceri e i vizi del palato.
Non a caso, la gola occupa a pieno diritto il suo posto tra i sette peccati capitali e, a volte, può essere mortale non solo per l'anima ma anche per la vita terrena.
Ogni giorno, in ogni parte del mondo, ci sono persone che consapevolmente corrono rischi seri per la propria salute pure di assaggiare cibi pericolosissimi, in alcuni casi arrivano persino a perdere la vita pur di appagare il proprio appetito. Ecco alcune delle prelibatezze più letali del mondo.
In Giappone è famoso e famigerato il fugu, un pesce palla noto per la sua pericolosità. Contiene tetrodotossina, un veleno mortale che può paralizzare e uccidere in pochi minuti. Solo chef altamente qualificati possono prepararlo, rimuovendo con precisione le parti velenose.
In Giamaica si rischia di stare molto male pur di gustare l'ackee, un frutto tropicale che deve essere consumato solo quando è completamente maturo. I suoi semi contengono ipoglicina, una tossina che può causare vomito severo e persino la morte.
In Corea vanno matti per una pietanza con un retrogusto davvero horror. Il suo nome è sannakji ed è un piatto a base di polpo vivo. Le ventose dei tentacoli possono attaccarsi alla gola, causando soffocamento. È essenziale masticare bene ogni boccone.
Sempre in oriente, molti cinesi rischiano grosso pur di mangiare le "Blood Clams", le "vongole di sangue". Queste vongole possono contenere virus e batteri pericolosi come l'epatite A e C. Devono essere bollite accuratamente per ridurre il rischio di infezioni e molto spesso non vengono cotte a sufficienza.
Gli islandesi discendono dagli antichi vichinghi e sicuramente hanno mantenuto il loro coraggio nello sbocconcellare un piatto davvero per stomaci forti. L'hakarl è carne di squalo fermentata, un piatto tradizionale dell'isola. Lo squalo contiene alti livelli di acido urico, che può essere tossico se non trattato correttamente. Il suo odore ricorda fortemente l'urina e anche il sapore è davvero particolare. Non per tutti.
In Namibia amano consumare degli anfibi dall'aspetto quasi preistorico e dalle dimensioni impressionanti. Nel Paese africano la rana toro viene mangiata intera, grande più di un capretto. Le rane giovani, in particolare, contengono tossine che possono causare insufficienza renale e per questo è meglio cuocerla a lungo.
In Vietnam, Laos e Cambogia ci si nutre con un frutto che letteralmente causa violenti conati di vomito.
Conosciuto anche come il "frutto della nausea", il pangium edule contiene acido cianidrico e per essere consumato deve essere bollito per eliminare i pericolosi sali di cianuro.
In alcune parti d'Europa si consumano delle bacche che crude possono essere molto pericolose. Le bacche di sambuco devono essere consumate solo quando sono ben mature e cotte. I semi e le foglie contengono cianuro, che può causare gravi intossicazioni e allucinazioni. Tanto che in passato venivano usate per la fabbricazione di veleni e droghe.
Gli anacardi sono molto amati e usati, spesso in deliziosi piatto esotici a base di pollo o manzo. Non tutti sanno che anche queste noci devono essere mangiate con attenzione. Gli anacardi crudi contengono urushiol, una sostanza tossica anche presente nell'edera velenosa. Devono essere cotti a lungo al vapore per essere sicuri da mangiare.
Apprezzato e considerato addirittura uno status symbol tra i membri delle triadi asiatiche, vi è un cibo che unisce crudeltà, pericolosità e disgusto. Il cervello di scimmia, che viene consumato crudo e spesso mentre l'animale è ancora vivo.
Può trasmettere malattie prioniche, simili alla malattia della mucca pazza in grado di portare ad una morte atroce.Molti di questi piatti sono frutto di tradizioni antiche, altre sono generati da mode folli ed esecrabili. Sicuramente sarebbe davvero saggio rinunciare a rischi davvero stupidi solo per un futile peccato di gola.
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