
Eco-vandali graziati ancora una volta dalle toghe. Sono stati prosciolti i tre attivisti di Ultima Generazione finiti a processo a Milano per aver vandalizzato l'opera "Love" di Maurizio Cattelan, meglio conosciuta come il "Dito", in piazza Affari a Milano nel gennaio del 2023. La giudice Maria Teresa Guadagnino ha pronunciato una sentenza di non doversi procedere per deturpamento di beni mobili per difetto di querela.
La Procura meneghina aveva chiesto l'assoluzione nei confronti dei tre attivisti del movimento ambientalista - di 25, 26 e 40 anni - per la particolare tenuità del fatto. Entrando nel dettaglio, i pm contestavano ai tre ecologisti il reato di imbrattamento di beni culturali (reato che è punito da 2 a 5 anni di reclusione e con multe fino a 15 mila euro), adesso riqualificato in quello più lieve di deturpamento, per il quale è però necessaria una querela. Il Comune di Milano si era costituito parte civile, chiedendo il risarcimento delle spese di pulizia, ma non aveva mai presentato una denuncia. Da qui la decisione della giudice Guadagnino.
L'avvocato degli eco-vandali Gilberto Pagani aveva proposto la derubricazione del reato, ricordando la dichiarazione rilasciata dallo stesso Cattelan in merito all'accaduto: "Non esiste il reato contestato, nel senso che non c'è stato un imbrattamento dell'opera. È inusuale che l'artista possa dire 'la mia opera non è stata rovinata, non mi sento offeso'".
In aula era intervenuto anche il rettore dell'Università per stranieri di Siena Tomaso Montanari, che aveva sottolineato come non vi fosse stato alcun danno. Le motivazioni della sentenza saranno depositate in 60 giorni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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