"Come noi...". Gli ecovandali osannano i magistrati anti-governo

Gli eco-attivisti si esaltano per la protesta delle toghe ostili alla riforma della giustizia: "Quello che facciamo in piazza e strada, ora accade nelle aule dei tribunali"

"Come noi...". Gli ecovandali osannano i magistrati anti-governo
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Un tempo pendevano dalle labbra di Greta Thunberg, la giovane attivista svedese ossessionata dal cambiamento climatico. Ora invece accarezzano le toghe dei magistrati anti-governo. Sembra infatti che gli ecovandali abbiano preso un'infatuazione per i giudici che nei giorni scorsi avevano protestato contro l'esecutivo durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario. In un post pubblicato sui social, gli attivisti di Ultima Generazione non solo hanno plaudito a quella espressione di dissenso ma hanno addirittura delineato una discutibile comunanza di obiettivi tra le loro incursioni di piazza e le recenti manifestazioni nelle aule di tutta Italia.

"Le proteste dei magistrati di questi giorni ci fanno pensare che sempre più sezioni della società civile si sono stancate di abbassare la testa mentre la nostra democrazia viene fatta a pezzi", hanno scritto gli eco-attivisti, tirando per la toga i giudici contrari alla riforma. "Anche i magistrati in resistenza civile. Quello che facciamo in piazza e strada ora accade nelle aule dei tribunali", si legge sui social di Ultima Generazione. Ancora una volta, purtroppo, a rimetterci è l'immagine della magistratura nel suo complesso, accostata impropriamente alle proteste di un'organizzazione resasi protagonista di blocchi stradali, imbrattamenti e blitz non autorizzati. Tutte azioni al limite della legalità, terminate spesso con denunce nei confronti di chi le aveva compiute.

"Come noi scendiamo in strada per chiedere giustizia sociale, così i magistrati protestano con azioni fortemente simboliche contro l'abuso e la prepotenza di questo governo", recita ancora il post degli eco-attivisti. I dimostranti di Ultima Generazione fanno il loro gioco, certo, ma è avvilente assistere all'utilizzo strumentale di una manifestazione che - lo ricordiamo - ha riguardato diversi magistrati, ma certo non tutta la categoria. Ed è anche fastidioso sentir parlare di "resistenza", termine che evoca una contrapposizione: informiamo gli ecovandali che nel nostro Paese il potere esecutivo, quello legislativo e quello giudiziario sono indipendenti. E non in competizione tra loro.

Ma ormai gli eco-guerrieri sembrano essersi montati la testa: in un recente post pubblicato sui socia, dopo aver esultato per l'assoluzione di alcuni loro colleghi protagonisti di un blocco stradale a Padova, si sono infatti appellati direttamente

al presidente della Repubblica Mattarella, chiedendogli di non firmare il ddl sicurezza. Per sua e nostra fortuna, il Capo dello Stato non ha bisogno d'essere imbeccato nei suoi compiti dagli attivisti climatici di turno.

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