L’ex parroco di Lampedusa contro l’assoluzione di Salvini: “Il fatto sussiste”

Secondo il religioso Carmelo La Magra la Open Arms fu "il palcoscenico per un comizio" del leader della Lega

L’ex parroco di Lampedusa contro l’assoluzione di Salvini: “Il fatto sussiste”
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Assolto perché il fatto non sussiste: questa la sentenza del giudice del tribunale di Palermo nei confronti di Matteo Salvini sul caso Open Arms. Il vicepremier, all’epoca dei fatti ministro dell’Interno, era accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio, la procura aveva chiesto una condanna a 6 anni di reclusione. Grande soddisfazione nel centrodestra, ma c’è chi non ha lesinato giudizi negativi sull’esito del processo. Tra questi anche l’ex parroco di Lampedusa Carmelo La Magra: "Fa sorridere l'espressione 'il fatto non sussiste', perché il fatto sussiste, eccome. E' accaduto, è passato sulla pelle delle persone che sono rimaste sequestrate e sofferenti in mezzo al mare per diversi giorni. Il fatto sussiste e io e altri insieme a me ne siamo stati testimoni".

Interpellato dall'Adnkronos, il religioso ha ricordato quei giorni del braccio di ferro tra Viminale e Open Arms con 147 naufraghi bloccati in mezzo al mare in pieno agosto. La Magra è sempre stato in prima linea per i migranti, partecipando alle proteste contro Salvini sia sul caso dell'ong di Oscar Camps, sia per l'episodio precedente con la Sea Watch: "Non una protesta ma un modo per manifestare la nostra solidarietà e la nostra vicinanza alle persone a cui era impedito di sbarcare". Ieri, complice la sentenza, ha voluto ricordare:"Il fatto sussiste perché li abbiamo visti sbarcare con i nostri occhi e abbiamo festeggiato con loro dopo giorni in balia del mare. Quello che è accaduto in quei giorni è storia, è reale, se le responsabilità non vengono riconosciute i motivi saranno altri ma il fatto è accaduto". La nave, ha aggiunto il religioso, fu semplicemente utilizzata come "un palcoscenico per un comizio".

Visibilmente contento per la sentenza favorevole, Salvini ai microfoni dei cronisti presenti a Palermo ha ribadito ancora una volta che rifarebbe tutto: "Ho difeso i confini dai clandestini".

Ma il giudizio dell'ex parroco di Lampedusa è tranchant: "Da quella nave chi di noi era là non ha visto scendere persone che potessero mettere a rischio l'Italia. I confini si proteggono dagli eserciti e non dai poveri, da chi vuole invadere e non da chi chiede aiuto".

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