L’indecoroso insulto a Ratzinger, la mina di Speranza e Mattarella: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: il decesso di Benedetto XVI, la dimenticanza sui migranti e il ministro Sangiuliano

L’indecoroso insulto a Ratzinger, la mina di Speranza e Mattarella: quindi, oggi...

- Siamo all’ultima puntata del 2022 di “Quindi, oggi”. Perciò iniziamo dai ringraziamenti per i milioni (milioni!) di lettori che ogni mese approdano più o meno consapevolmente su questa rubrica.

- È morto Joseph Ratzinger, cioè papa Benedetto XVI. E io sono sconvolto. Non tanto per l’ipocrisia di chi non lo hai mai davvero digerito (tutti i giornali, i progressisti e i cattolici “adulti”), ma soprattutto dalle note stampa e dalle dichiarazioni della Cei, dei vescovi, dei prelati di tutto il mondo. Ho cercato in agenzia: quasi nessuno, a parte lodevoli eccezioni che si contano sulle dita di una mano, nei messaggi di cordoglio ha citato la difesa dei "principi non negoziabili" e la lotta contro la dittatura del relativismo. Sono i pilastri del suo magistero eppure li hanno volutamente ignorati. È un po’ un insulto alla sua memoria.

- Vorrei ricordare che nel 2008 l'Università La Sapienza di Roma si ribellò contro la presenza del pontefice all'inaugurazione dell'Anno Accademico. Alla fine, Benedetto dovette rinunciare. È stata la più orripilante censura dell'ultimo millennio.

- La verità è che non lo avete mai amato. Non era smart, ma un teologo sopraffino. Un conservatore, poco incline a piegarsi alle "modernità". E la stampa tutta non ha aiutato a renderlo popolare. Dice un commerciante di ricordi a Roma: “I gadget del Papa emerito Benedetto XVI non sono purtroppo molto richiesti, essendo ormai andato un pò nel dimenticatoio”. Capito?

- Molto meglio, ma molto meglio, la posizione coerente di Vladimir Luxuria: “Mi spiace per la morte della persona”, ha detto, ma “non posso tacere i grandi contrasti che ha avuto la comunità Lgbt con il suo pontificato”. Almeno non è ipocrita.

- Piccola curiosità. Nel messaggio diffuso da monsignor Perego, presidente della fondazione Migrantes, si citano i discorsi che Ratzinger fece per le giornate delle migrazioni. Ma tra tutti i principi espressi, guarda caso, non è riportato il passaggio in cui Benedetto XVI sottolinea il “diritto a non emigrare”. Pura dimenticanza?

- Se volete capire chi era davvero Ratzinger e i suoi principi, meglio andare a leggersi direttamente i suoi discorsi. Ve li riporto qui: la lectio magistralis di Ratisbona su fede e ragione, innanzitutto, e poi questo, questo e questo.

- Francesco Merlo su Repubblica definisce il ministro Sangiuliano rotondo ("round" di occhiali, testa e ideologia)”. Lo stesso giornale che ogni tre per due denuncia l’orrore del body shaming. Anche alla fine dell’anno, coerenza zero.

- Se parliamo di coerenza, bellissima la foto di Giuseppe Conte - neo predicatore francescano della povertà e del reddito di cittadinanza - che passa le vacanze invernali a Cortina d’Ampezzo.

- Tutti a dire che ormai è stato smantellato tutto il sistema in piedi col Covid, come gli hub vaccinali e i contratti dei vaccinatori. Nessuno però che specifichi che questo trend non è figlio del nuovo governo, ma già di quello vecchio, e che con Draghi e Speranza le quarte dosi erano già al palo da un pezzo. Alla faccia dei debunker.

- Roberto Speranza ha piazzato una mina al ministero di Orazio Schillaci. Una mina vacante che risponde al nome di Lorenzo Lorusso, nominato a meno di un mese dalle elezioni come direttore generale della programmazione sanitaria. Direte: embé? Beh, Lorusso era il compagno di liceo di Speranza ed è quello che oggi firma le circolari del ministero della Salute sul Covid, come quella tanto discussa di un paio di giorni fa. Sarà sicuramente un servitore dello Stato, però il dubbio viene che sia un po' come avere un pezzetto di "speranzismo" in un posto chiave di un ministero che vorrebbe cestinare la gestione Speranza. Guarda tu il caso, quella casella non è soggetta a spoil system: nessuno può cacciarlo da lì.

- La Cassazione ha respinto il ricorso di una coppia gay al riconoscimento automatico di un figlio nato dall'utero in affitto. Aprendo però all'adozione: uno dei due genitori, quello biologico, sarà riconosciuto di diritto. L'altro dovrà chiedere adozione per casi particolari. Io però focalizzerei l'attenzione su come è stato fabbricato questo pargolo: i due "aspiranti papà" hanno affittato in Canada un utero da una donna e un ovulo da un'altra, poi lo hanno inseminato con lo spermatozoo di uno dei maschi della coppia. Esattamente, spiegatemi: 1) vi pare una cosa normale? 2) perché l'uomo che non ha neppure fornito lo spermatozoo dovrebbe essere considerato "automaticamente" genitore di quel pargolo?

- Lo dico e lo ripeterò all'infinito: la civiltà di un Paese si misura dalla sua opposizione alla pratica del mercimonio degli uteri.

- Google mi ha segnalato, non so per quale motivo, questo imperdibile articolo che mi spiega un particolare comportamento delle foche. Pare che alcune non si limitino a mangiare i delfini, ma a volte anche a violentarli. Raccapricciante.

- Michele Serra si lamenta per la proposta di Centemero si introdurre educazione finanziaria ed economica sin da piccoli agli alunni italiani. Idea intelligente, perché la scuola non può essere solo il luogo delle speculazioni dotte stile liceo classico. Che poi diciamolo: non è che dai nostri liceo escano proprio dei grandissimi geni (incluso chi scrive) .

- Scrive Repubblica, in merito al Msi: "Quanti per anni avevano puntellato il regime [fascista] con entusiasmo, ed erano stati educati e cresciuti nel culto della personalità del

Duce non erano spariti come per magia". Vero. Infatti molti di loro sono diventati antifascisti, senza colpo ferire.

- Solito predicozzo di Sergio Mattarella, ma almeno ha iniziato riconoscendo la novità di un premier donna. Bene così.

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