Pasta Queen è l'azzeccatissimo nome d'arte della romana Nadia Munno, seguitissima influencer trapiantata in America e divenuta una vera e propria icona oltre Oceano. In una terra dove la carbonara viene fatta aggiungendo panna e funghi Nadia Munno è diventata una vera e propria evangelizzatrice della vera cucina italiana, insegnando le vere ricette e smascherando vere e proprie orrori gastronomici partoriti da quel mostro che si chiama Italian Sounding.
Nadia quando hai cominciato la tua missione?
Nel 2020 in piena pandemia rimasi incuriosita da una app chiamata Tik Tok che mia figlia aveva installato sul telefono. Scorrendo le foto e i video mi resi conto che c'erano moltissimi italo americani che mostravano piatti che a detta loro erano tradizionali del Bel Paese. Rimasi inorridita di fronte alla fotografia di una "lasagna" che solo con fantasia si poteva definire tale. Aveva un aspetto abominevole e non aveva nulla a che fare con le lasagne di casa nostra. Decisi così di mostrare a tutti come si faceva una vera Lasagna italiana e registrai così il mio primo video usando semplicemente il telefonino. Il successo fu clamoroso, da marzo a luglio complice anche il lockdown raggiunsi oltre 1 milione di follower.
Che percezione hanno gli americani della cucina italiana?
Gli americani hanno una percezione totalmente falsata di ciò che si mangia in Italia. Sono convinti che gli italiani si nutrano solo ed esclusivamente di pasta e pizza. Sono addirittura convinti che gli abitanti dell'Italia facciano la pasta fatta in casa tutti i giorni (magari avere il tempo!). In più credono che esistano solo 3 tipi di pasta: i cosiddetti spaghetti "meat balls" (spaghetti con le polpettine di carne), quelli di Lilly e Vagabondo per intendersi, quindi le fettuccine Alfredo con alcune varianti tra cui l'aggiunta di pollo e funghi e infine le famose o famigerate a questo punto lasagne. Non immaginano neanche che oltre questi 3 piatti esista altro. Tra l'altro gli spaghetti con le polpettine sono italiani per modo di dire e le fettuccine Alfredo per quanto nate effettivamente a Roma sono pressoché sconosciute nella capitale. Potete immaginare lo stupore degli americani quando scoprono che in realtà ci sono oltre 150 formati di pasta e una infinità di condimenti e sughi per condirle.
Cosa ne pensi del problema dell'Italian Sounding? Che effetti negativi porta negli Usa?
Basta entrare in un qualsiasi supermercato americano per accorgersi subito di quanto il problema sia serio. Gli scaffali e i banchi frigo sono colmi di prodotti su cui svetta il tricolore italiano o sono stampate esclamazioni e parole italiane, o almeno che gli americani immaginano essere italiane. Ci sono salse dal sedicente nome italico in barattoli con immagini simbolo del Bel Paese dove impiastri ribattezzati carbonara o pesto alla genovese tentano di trarre in inganno il consumatore. Mi è bastato semplicemente annusarli per capire che niente avevano a che fare con le ricette originali. Troviamo poi altri prodotti chiamati con esclamazioni o modi di dire italiani, pietanze fake che prego davvero di non mangiare mai.
Purtroppo la predominanza dei prodotti fake è allarmante.
Tu come affronti questo problema?
Con grande semplicità mi sono proposta al pubblico americano come l'unica italiana che davvero fa cucina italiana e insegna agli altri le vere ricette e i veri prodotti Made in Italy. Senza mezzi termini chiamo schifezze i tanti "cibi" pseudo italiani in circolazione negli States. Mostro così ai miei follower cosa siano le vere mozzarelle, il vero parmigiano, il vero ragù alla bolognese.
Quali obbiettivi ti proponi per il futuro?
Continuare ad insegnare agli americani la retta via della cucina italiana con sorriso e passione.
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