Chi è che può stabilire aprioristicamente se delle persone che sono state appena nominate ai vertici della Rai si dimostreranno sicuramente valide o meno? Tendenzialmente nessuno. Ma c'è tuttavia un uomo che riesce serenamente a spargere secchi giudizi (anzi, pre-giudizi) sul lavoro di un professionista in una determinata azienda prima ancora che questo entri ufficialmente in carica: Gad Lerner.
Con la sua solita sicumera che ormai lo caratterizza all'incirca da una ventina d'anni – ovvero da quando più o meno cominciò a condurre una trasmissione in prima serata sul La7 che raramente superava percentuali di share quasi da prefisso telefonico – il giornalista ora in forza al Fatto Quotidiano ha già sputato una delle sue tante sentenze sul nuovo corso della Rai dopo le nomine promulgate dal Consiglio di Amministrazione della Rai. Formalmente, nessuno tra i nuovi direttori designati ha avuto ancora la possibilità di insediarsi fisicamente nel proprio ruolo. Eppure la strada tracciata dall'Infedele per definizione è già stata tracciata: sarà un fallimento assicurato. E se lo sostiene lui, c'è da credersi fermamente. Quantomeno per sua esperienza personale diretta.
Il tweet al veleno di Gad Lerner
Il suo pensiero lo si intuisce chiaramente dal suo post sui propri profili social in cui esprime solidarietà e vicinanza a Lucia Annunziata, fresca di dimissioni dalla Rai per via di mancate condivisioni con le scelte sulla televisione di Stato. Ecco che quindi Lerner non lesina complimenti alla conduttrice di Mezz'ora in più e critiche nei confronti delle persone appena approdate nei rispettivi nuovi ruoli. "Brava Lucia Annunziata, non sei donna per tutte le stagioni, vai per la tua strada come ai vecchi tempi... e vediamo cosa son capaci di fare al posto tuo questi 'nuovi venuti' che in realtà son tutti vecchie conoscenze, tendenzialmente mediocri". Il tutto incorniciato da una fotografia, probabilmente degli anni '70, che rappresenta i due insieme sorridenti.
Quanti flop per lui alla Rai
Ecco, è proprio l'ultima parola utilizzata a lasciare non poco interdetti i suoi followers e non solo. Come si fa a essere così manichei sui nuovi dirigenti se ancora non si sono visti all'opera? Ma poi, soprattutto: ma da quale pulpito può arrivare un (sindacabilissimo) giudizio, etichettando in maniera generica e sprezzante dei lavoratori soltanto perché non sono stati scelti dagli amici di sinistra? Probabilmente, mentre si faceva scappare il termine "mediocri", Gad Lerner si stava guardando allo specchio. Lui sì che è una "vecchia conoscenza" che nella storia della televisione pubblica è già più volte andata a scontrarsi con dei clamorosi flop.
Il suo mandato da direttore del Tg1 fu uno tra i più brevi della storia, visto che fu costretto dopo cento giorni scarsi di responsabilità editoriale alle dimissioni a seguito delle polemiche su un servizio sulla pedofilia mandato in onda nell'edizione delle ore 20. Senza contare la debacle di tutti quei programmi condotti al suo ritorno in pompa magna in viale Mazzini alla fine degli anni '10 in prima serata: La difesa della razza, per esempio, non staccò mai il 3% di ascolti.
Per il giornalista che ha militato per anni in Lotta Continua, ora sarà dura capacitarsi del fatto che possa esistere qualcuno che avrà più successo di lui e che sarà meno fazioso dell'Annunziata. Ma dovrà necessariamente fare i conti con la realtà, perché la mission dei "nuovi venuti" sarà tutt'altro che impossible.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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