- Mi pare di aver capito che il governo può stabilire quando un profitto è “ingiusto”, per tassarlo, ma non quando un salario salario è “giusto”. Tutto questo, cara Giorgia, non ha alcun senso. Non ci si può affidare al libero mercato solo quando fa comodo.
- Ho letto l’intervista di Fazzolari, braccio destro di Meloni, al Fatto Quotidiano in cui difende la norma sugli extra profitti. “Questo governo non risponde agli interessi delle banche”, dice. E in questa frase si vede molto della cara vecchia destra sociale. Non contesto il merito, anzi: sono ben contento che sia così. Contesto però il modus operandi: dare il “la” alla tassa sugli extraprofitti delle aziende energetiche aveva aperto una strada da cui indietro non si torna. Ieri il gas, oggi le banche, domani - come chiede Conte - le aziende belliche e quelle farmaceutiche. E poi chissà: in caso di disastro idrogeologico in Emilia Romagna faranno pure la tassa extra sui profitti delle aziende che producono pasta, tipo Barilla, che tanto ha fatturati mastodontici. Capite che è il principio ad essere fallato?
- So che gran parte degli italiani ritengono giusto tassare le banche perché i banchieri fanno i soldi facili, non aiutano le aziende e piazzano tassi esosi. Ma non credo sia questo il modo giusto per combattere le storture del sistema. E poi voglio dire: sentir dire da un governo di centrodestra che vuole “redistribuire” gli utili fa oggettivamente accapponare la pelle. Certe cose dovrebbe dichiararle Bertinotti, non Salvini.
- My Ryanair attacca il governo italiano parlando di norma “sovietica” e che lede il libero mercato. Allora: che l’algoritmo che produce i prezzi degli aerei non sia il massimo mi trova d’accordo, ma si insegna alle medie che nei mesi di maggior domanda, il prezzo dell’offerta tende a salire. Più che divieti sui sistemi che alzano i prezzi mi aspetterei che per collegare le isole al continente lo Stato si mettesse lì con le aziende e cercasse di strappare un accordo per contenere i prezzi dei collegamenti considerati vitali per chi abita in quelle zone del Paese.
- Ho un’idea. Da giorni i giornali non fanno che parlare dei prezzi spropositati che i malcapitati vacanzieri stanno pagando in Puglia e nel resto d’Italia per arancini, ombrelloni e affitti. Che dite: mettiamo una tassa sugli extraprofitti della frisa?
- Adesso è ufficiale: la Soprintendenza ha messo il vincolo culturale allo Stadio San Siro che non si potrà più demolire né rifare, cacciando di fatto Milan e Inter da Milano e affibbiando al Comune un costo non indifferente per mantenerlo. Solita idiozia italica, come abbiamo già detto. Ma vorrei farvi leggere la motivazione che ha reso il Meazza intoccabile: "Di particolare interesse è il disegno dei portali, che hanno la forma di due braccia tese in diagonale. Nella struttura le scale hanno uno sbocco a "vomitorio", una componente dello stadio classica". Cioè: dobbiamo tenerci San Siro per i portali con le braccia tese, per lo "sbocco a vomitorio" e per le rampe "avvolgenti" dal "suggestivo significato simbolico" che portano la folla "fin sulle pareti trasformano le ordinarie murature in luoghi vissuti di percorsi dinamici’"? Ma che state a dì?
- Profitti “ingiusti”. Cara Giorgia, ma che dici? Non esistono profitti “ingiusti”. Semmai leciti o illeciti. Ma chi è che definisce se un guadagno è giusto oppure no?
- Magari sarò io ad essere malizioso. Però come sapete Fabio Fazio e la sua band ci stanno stracciando i cosiddetti sui social per provare a recuperare i milioni di follower che la Rai ha cancellato loro con un clic. Ogni giorno un video di Fazio, un post condiviso da Lucianina, e poi video emozionali e foto toccanti. Oggi per dire ricorre l'anniversario della nascita di Enzo Biagi e Ctcf ne ha approfittato per un post su di lui con le parole del conduttore. L'altro giorno lo stesso per il compleanno di Roger Federer. Lo schema mi pare funzioni: i follower leggono queste storie emozionali, si fanno scappare la lacrimuccia, condividono il post che arriva ai loro amici che magari mettono "mi piace" alla pagina. Mi chiedo però: è giusto "usare" per questo "schema" anche una frase e una foto di Gianluca Vialli, mancato da poco e di cui non mi pare oggi ricorra alcun anniversario? Chiedo.
- C’è questa storia meravigliosa dell’imprenditore che ha organizzato una festa per annunciare il suo matrimonio e poi, dopo aver consegnato un bel mazzo di fiori all’amata, si mette a leggere un discorso in cui rivela che lei lo sta cornificando a gogo con un avvocato e forse altre persone. Quindi ciao ciao matrimonio. Incredibile la faccia di lei, che resta inebetita ad ascoltare lui che racconta le sue scappatelle. Imperdibile l’idea che tra i presenti ci fossero, pare, anche alcuni degli amanti con mogli o ragazze al seguito (non contentissime). Da premio Oscar, infine, il dj della serata che, mentre tutti sono a bocca aperta per l’incredibile svolta, se ne infischia di un matrimonio andato a rotoli e fa comunque ripartire la musica. GENIO.
- Il premier albanese Edi Rama ci piglia per i fondelli sui social, pubblicando le immagini della nave Vlora con
20 mila migranti albanesi che 30 anni fa arrivavano verso l'Italia 30 anni fa, in contrapposizione con i tanti italiani che hanno preso la via albanese per vacanze low cost. Forse non proprio istituzionale, ma simpatico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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