La richiesta di donazioni per Ong dei migranti ha raggiunto un livello superiore e adesso si è arrivati a proporre la sottoscrizione di una vera e propria forma di abbonamento da quasi 17 euro per finanziare l'organizzazione tedesca Sea Eye. A sponsorizzare questa iniziativa non è la Ong, o meglio non solo, ma è la diocesi di Treviri, che ha diffuso un comunicato stampa per chiamare a rapporto i suoi fedeli, invitandoli a versar l'obolo. Non alla chiesa, come sarebbe lecito aspettarsi, ma direttamente all'organizzazione che prende i migranti dal Mediterraneo per portarli in Italia. Questo appello non è da sottovalutare, considerando che la diocesi ha potenzialmente un bacino di 1.341.880 fedeli, che sono i battezzati della sua zona di pertinenza. Ma nulla esclude che anche fedeli di altre diocesi possano raccogliere l'invito.
"Il salvataggio in mare è un dovere cristiano e umanitario. Ci sono persone in difficoltà che si imbarcano in mare tempestoso per arrivare a una vita migliore, dignitosa. Non voglio che queste persone siano lasciate sole", ha dichiarato Ulrich Graf von Plettenberg, il vicario generale di Treviri. "Già nel 2021, la diocesi di Treviri aveva finanziato il trasferimento del Sey-Eye 4 nel Mediterraneo insieme ad altre diocesi. Ho incontrato personalmente questa organizzazione di salvataggio e penso che l'impegno sia convincente e assolutamente giusto", si legge ancora nel comunicato di von Plettenberg. Una volta effettuato il recupero in mare dei migranti irregolari, cosa fa concretamente la diocesi tedesca per loro? Niente, perché vengono portati in Italia dove sono a carico dei contribuenti. È molto semplice chiedere un impegno umanitario che consiste nel solo versamento di un obolo, senza poi preoccuparsi effettivamente di sostenere queste persone.
Le diocesi tedesche potrebbero impegnarsi e farsi carico di queste persone, destinando i soldi che usano per finanziare le navi per mantenerli in Germania. Anche perché le Ong ricevono già finanziamenti statali e dei donatori privati. Troppo facile mostrarsi buoni con i sacrifici degli altri. "Che si tratti di una parrocchia, di un'associazione, di un dipartimento in un'azienda, di un gruppo di giovani o di un privato: voglio promuovere la sottoscrizione per trovare il maggior numero possibile di padrini", conclude la nota del vicario generale. Ma perché non rilanciare la sfida e cercare dei padrini che "adottino" ognuno dei migranti raccolti nel Mediterraneo? Ma c'è da scommettersi che il suo appello, in quel caso, cadrebbe nel vuoto e non troverebbe nessuno disposto a farlo.
Perché un conto è aprire il portafoglio e versare meno di 20 euro al mese, un conto e accollarsi il rischio di una "adozione" di un migrante irregolare di cui non si conosce la storia. Che è ciò che fanno gli italiani, le cui città sono ormai invivibili.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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