"La monotonia non fa per me": le mille e una vita di Gina Lollobrigida

Carisma, fascino, bravura e caparbietà, tutti gli elementi che hanno permesso Gina Lollobrigida di farsi conoscere a livello mondiale come la grande “Lollo”

"La monotonia non fa per me": le mille e una vita di Gina Lollobrigida

Di una cosa era certa Gina Lollobrigida: che la sua fortunata carriera fosse un regalo del destino. “Ai miei tempi andare al cinema era una cosa molto scandalosa; perciò i miei genitori mi proibivano di andarci. Poi, però, mi sono vendicata e ho fatto io il cinema”. All’anagrafe Luigia Lollobrigida, nasce il 4 luglio del 1927 a Subiaco, un comune della provincia di Roma. La sua vita comincia in una grande casa costruita grazie ai profitti dalla fruttuosa fabbrica di mobili del padre Giovanni e della madre Giuseppina Mercuri. L’infanzia di Luigia e dei suoi cinque fratelli trascorre nell’agio di una famiglia facoltosa fino a quando un bombardamento angloamericano distrugge la proprietà.

Nel 1944, tra gli strascichi di una guerra che sparge ancora vittime e un Paese "diviso", l’intera unità familiare si trasferisce a Roma dove Gina può studiare iscrivendosi all’Accademia delle Belle Arti. Per compensare alla grossa perdita, tutti i membri cercano di dare una mano per sopperire alla situazione economica e lei inizia a racimolare qualcosa, prima vendendo alcuni schizzi realizzati a carboncino e poi posando lei stessa per i primi fotoromanzi. Sono i tempi in cui è conosciuta con lo pseudonimo di Diana Loris, la maschera che utilizza soprattutto in ambito lavorativo.

La bella Gina

Nel 1947 la giovane inizia ad avere consapevolezza del suo fascino e, un po’ per gioco, un po’ per curiosità, decide di partecipare al concorso di Miss Roma al quale si classifica seconda. Questa opportunità le consente di partecipare a Miss Italia dove arriva terza dopo Lucia Bosè e Gianna Maria Canale coloro che, successivamente, diventeranno sue colleghe nel mondo del cinema.

Gina Lollobrigida

Mentre iniziano i primi veri ingaggi lavorativi conosce il medico sloveno Milko Škofič, che si trova in Italia per prestare servizio fra i profughi temporaneamente alloggiati a Cinecittà. I due si sposano nel gennaio 1949 e nel luglio 1957 nasce il loro unico figlio, Andrea Milko Škofič.

Notata dal regista Eduardo Scarpetta, Gina comincia la sua carriera da attrice prima come comparsa e controfigura e poi, man mano, con ruoli di contorno sempre più importanti fino a diventare lei stessa la protagonista. “Io volevo continuare con le belle arti ma il destino ha deciso diversamente, nonostante avessi una volontà di ferro, ci sono delle decisioni che il destino prende malgrado noi stessi”, dichiarerà anni dopo durante un’intervista. Nel 1950 infatti vola per la prima volta a Hollywood, accettando un contratto dal miliardario Howard Hughes, ma il periodo luccicante si trasforma presto in una gabbia dalla quale la giovane scappa via ritornando a Roma.

Dopo Campane a martello, Achtung! Banditi!, Passaporto per l'oriente e soprattutto Fanfan la Tulipe, l’attrice conquista una vasta popolarità nel suo Paese con Altri tempi di Alessandro Blasetti. Nel 1953, al fianco di Vittorio De Sica, interpretando il personaggio della Bersagliera in Pane, amore e fantasia di Luigi Comencini, viene premiata con il Nastro d’argento e raggiunge la vetta della notorietà. “Il destino in questo caso aveva un nome e un cognome: Vittorio De Sica, colui che mi ha convinto a fare cinema”. L’anno successivo partecipa al sequel, Pane amore e gelosia, ma nel 1955 si rifiuta di partecipare al terzo film Pane amore e…, così il regista la sostituisce con Sophia Loren. Questo cambio offrirà lo spunto ai giornali di gossip che a lungo parleranno di un’ipotetica rivalità e gelosia tra le due star.

Gina Lollobrigida con Vittorio De Sica
Gina Lollobrigida con Vittorio De Sica in Pane, amore e gelosia 1954

Tra gli anni ’50 e gli anni ’60 “Lollo” interpreta ruoli diversi tra loro che la fanno apparire un’artista completa, da La provinciale a La romana, da Mare matto a Un bellissimo novembre e da qui inizia anche la vera carriera internazionale con le parti nei film come Il tesoro dell'Africa, Il maestro di Don Giovanni, La donna più bella del mondo. Con la vincita del David di Donatello come migliore attrice protagonista, e un Golden Globe come miglior attrice del mondo, Gina Lollobrigida diventa uno dei volti più conosciuti a livello mondiale.

“Io credo che l’uomo voglia ancora interessarsi alla storia del protagonista o della protagonista”, rivelerà durante un’intervista fatta anni dopo. In quelle parole rivendicherà il cinema vero e reale degli anni in bianco e nero, che raccontava vicende alle quali lo spettatore poteva immedesimarsi.

Nel 1961, indossando un elegante abito fiorato, presenzia la cerimonia degli Oscar assieme a Bob Hope e consegna l’ambito premio come miglior regista a Billy Wilder per il film L’appartamento. Qualche tempo dopo vince il secondo David di Donatello per il ruolo di Paolina Bonaparte nel film Venere imperiale e il terzo nel’68 con Buonasera, signora Campbell. Riceve anche una candidatura al Golden Globe e un Nastro d’argento come migliore attrice protagonista.

Il suo volto non appare solo sul grande schermo. Gina Lollobrigida infatti è una delle ospiti più ambite nei programmi televisivi. Durante un’intervista rivelerà di aver ricevuto un’offerta per recitare in La dolce vita di Fellini, ma di non aver ottenuto il ruolo a causa del marito che ai tempi le nascondeva il copione, parte poi assegnata a Yvonne Furneaux.

Nel 1972 interpreta per il piccolo schermo la Fata Turchina in Le avventure di Pinocchio di Luigi Comencini che avrà tanto successo da essere mandato in onda anche negli anni successivi. Dopo varie brillanti interpretazioni fa la sua ultima apparizione recitando per Peccato mortale di Beleta. “Il cinema stava cambiando e non mi dava più soddisfazioni”. Riapparirà solo nel 1995 con il film Cento e una notte di Agnès Varda.

Il teatro invece rimane il suo unico rimpianto. Un’occasione le arriva con La rosa tatuata di Tennessee Williams spopolando a Broadway. “Per quell’occasione mi ero preparata due anni, due anni di prove, di preparazione artistica. Avevo persino i costumi pronti, poi la morte improvvisa del produttore ha fatto saltare tutto. Anche questa volta il destino non ha voluto che continuassi”.

Oltre la cinepresa

Nel periodo di “fuga” da copioni, interviste, flash e autografi, la Lollo sperimenta e riprende in mano tutto quel tempo che il lavoro le aveva tolto negli anni precedenti. Dall’altra parte della macchina fotografica adesso vuole starci lei e inizia così il suo periodo da fotoreporter. La sua bravura e le sue conoscenze la portano a scattare i ritratti delle personalità più celebri del momento come Paul Newman, Salvador Dalí, Henry Kissinger, David Cassidy, Audrey Hepburn, Ella Fitzgerald. “All’inizio c’era molto scetticismo – affermerà anni dopo – però poi ho ricevuto diversi riconoscimenti anche per i miei scatti fotografici”.

Nel 1973 intervista Fidel Castro e l’anno successivo abbandona la macchina fotografica per dedicarsi alla scultura. Anche in questo caso la sua fama la precede e le sue opere vengono esposte in Cina, Francia, Spagna, Russia, Stati Uniti, Qatar. “Inizialmente non volevo fare l’attrice, non sapevo neanche cosa fosse il cinema, volevo diventare un’artista, non tanto nella pittura ma nella scultura”, dirà durante un’intervista rivendicando le sue doti,“il mio primo disegno è stato pubblicato sul giornalino Topolino, avevo solo otto anni”.

Gli anni duemila

Nell’ottobre 2010 Gina si racconta a tuttotondo a Pippo Baudo nella trasmissione televisiva Novecento. L’anno successivo, lei e Sophia Loren sono le protagoniste del documentario Schuberth - L'atelier della dolce vita di Antonello Sarno. Durante la cerimonia del David di Donatello del 2012 racconta con emozione la sua lunga carriera d’attrice e gli aneddoti con piccoli e grandi personaggi dell’epoca. Nel 2018 diventa la quattordicesima personalità italiana ad avere una stella sulla celebre Hollywood Walk of Frame.

Gina Lollobrigida
Gina Lollobrigida all' Hollywood Walk of Frame

A chi le chiede perché non si sia risposata dopo la morte del suo unico marito risponde con assoluta lucidità:“Per fortuna mi sono salvata, stavo per risposarmi due o tre volte ma poi sono riuscita a scappare dal pericolo perché erano uomini sbagliati. Io ho bisogno di solitudine”. Nel 2022, a causa di una brutta caduta che le causa la rottura del femore, Gina viene ricoverata in una clinica privata a Roma, ma nonostante gli esiti positivi dell’operazione, l’attrice è costretta a un ulteriore ricovero per un peggioramento repentino di salute. Muore il 16 gennaio 2023 all’età di 95 anni. Il funerale, celebrato presso la basilica di Santa Maria in Montesano, viene ripreso in diretta.

Le mille vite di Gina Lollobrigida hanno racchiuso il suo fascino, la sua caparbietà e il suo carisma che l’hanno resa unica nel suo genere:

“A me piace la vita, mi è sempre piaciuta anche nelle difficoltà. La monotonia non fa per me, mi piacciono le esperienze forti, non ho mai indietreggiato, ho avuto sempre coraggio e cerco sempre emozioni nuove”.

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