Occhio ai Qr Code contraffatti sulle colonnine di ricarica: come funziona la truffa e a cosa stare attenti

La frode che sta colpendo i possessori delle auto elettriche ha già mietuto numerose vittime in Italia e in tutta Europa

Occhio ai Qr Code contraffatti sulle colonnine di ricarica: come funziona la truffa e a cosa stare attenti
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È allarme in Italia e in tutta Europa per una truffa che ha già mietuto parecchie vittime e continua a diffondersi in modo preoccupante: la frode fa leva sulla necessità dei possessori di auto elettriche di utilizzare le colonnine di ricarica, sulle quali vengono collocati dei Qr Code contraffatti. Il codice scansionato reindirizza a portali web ricreati ad hoc per rubare i dati sensibili agli utenti, convinti invce di stare operando in tutta sicurezza e in modo corretto.

Si tratta del cosiddetto "quishing", termine che nasce per l'appunto dall'unione di "Qr Code" e "phishing", dato che il sistema usato dai malviventi è molto simile a quello che contraddistingue una delle truffe più diffuse sul web. Come detto, tutto parte da un codice fasullo che viene collocato al di sopra di quello originale. Molte app dedicate alla ricarica di mezzi elettrici offrono la possibilità agli automobilisti di effettuare l'operazione semplicemente scansionando un Qr: ciò consente di procedere senza l'utilizzo di una tessera fisica e quindi di tagliare i tempi.

Questa comodità, tuttavia, può nascondere delle insidie, ed è approfittando di ciò che i truffatori entrano in azione, apponendo un adesivo contraffatto su quello originale. Quando il "nuovo" codice viene scansionato con il cellulare, si viene trasferiti su un portale web in tutto e per tutto simile a quello ufficiale. Qui viene richiesto alla vittima di inserire i dati della carta di credito e altre informazioni personali, che da quel momento saranno pericolosamente nelle mani dei truffatori.

Questo genere di frode sta facendo vittime non solo in Italia ma anche in Olanda, Belgio, Francia, Spagna e Germania, e i casi sono in costante aumento. Ma come ci si può proteggere? Essenzialmente rinunciando alla sopra citata comodità. Per cui in primis è sempre meglio utilizzare le schede di ricarica fornite dagli operatori: male che vada, l'importo a rischio sarà solo quello relativo al totale caricato e non l'intero conto corrente bancario. Se possibile, poi, è consigliabile pagare l'operazione tramite il Pos della stazione di ricarica. Qualora si scegliesse di utilizzare il Qr Code bisogna sempre controllare l'Url del sito a cui si viene indirizzati: quelli contraffatti hanno lettere mancanti o sostituite rispetto a quelle del nome completo del distributore di servizi. Occhio anche che l'indirizzo inizi con "https" e non con "http".

Chi può dormire sonni tranquilli,

invece, è il possessore di un mezzo dotato della tecnologia Plug & Charge: il sistema gestisce autonomamente le operazioni di riconoscimento e ricarica, per cui l'utente non deve intervenire in alcun modo.

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