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Ong, la "strategia delle piccole barche" non funziona: Aita mari assegnata a Ravenna

Niente porto vicino per la nave Aita Mari, vecchio peschereccio spagnolo delle Ong: dovrà portare i quasi 40 migranti fino a Ravenna se vuol sbarcare in Italia

Ong, la "strategia delle piccole barche" non funziona: Aita mari assegnata a Ravenna
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La cosiddetta "strategia delle piccole navi" inizia a mostrare le sue crepe per le organizzazioni non governative che operano nel Mediterraneo. Sono diverse le navi che in queste settimane hanno raccolto migranti irregolari davanti alle coste della Tunisia per poi portarle nei porti italiani, una pratica ormai usuale, per quale nessuno si chiede più se vi siano alternative: le Ong non le vogliono. Da qualche giorno, con le condizioni del mare in stabilizzazione, stanno arrivando nel Mediterraneo centrale anche le piccole barche, quelle che le organizzazioni hanno espressamente dichiarato di usare per aggirare la legge Piantedosi. Eppure, il trucco di mandare ai confini delle acque libiche queste imbarcazioni non sta funzionando e oggi, a una di queste, è stato regolarmente assegnato il porto di Ravenna.

Si tratta della Aita Mari, vecchio peschereccio battente bandiera spagnola, che è stato in grado di raggiungere le acque internazionali davanti alla Libia partendo dalla Spagna. Pertanto non avrà alcuna difficoltà a raggiungere anche il porto di Ravenna, navigando attraverso le sicure acque del mar Adriatico in questi giorni di condizioni meteomarine stabili. La barca sta trasportando 34 persone, tra le quali due donne incinte per le quali, se dovesse rendersi necessario, verrà effettuata una evacuazione medica. A bordo ci sono anche due minori non accompagnati, dei quali non è stata resa nota l'età e non e chiaro se si tratti di bambini o adolescenti.

Per i migranti che verranno sbarcati a Ravenna sono già state individuate le successive dislocazioni: 8 andranno a Bologna, 3 a Ferrara, 4 a Forlì Cesena, 5 a Modena. Altri 3 a Parma, 2 a Piacenza, poi 4 a Reggio Emilia, 2 a Rimini e, infine, 3 rimarranno a Ravenna. In mare attualmente c'è un'altra piccola imbarcazione delle Ong, il veliero Nadir, che solitamente non effettua operazioni di recupero ma si limita ad assistere i barcono in attesa che si avvicinino barche più grandi o le motovedette della guardia costiera italiana.

L'altra piccola barca che di recente ha operato nel Mediterraneo, la Louise Michel finanziata dall'artista Banksy, si trova attualmente sottoposta a fermo amministrativo a Lampedusa, dopo aver disatteso le indicazioni delle autorità.

Avrebbe dovuto raggiungere Pozzallo ma, di sua iniziativa, è arrivata sotto costa a Lampedusa e dopo aver ottenuto l'autorizzazione, visto che non era possibile fare altrimenti, è stata sanzionata. Sea Eye è pronta a mettere in mare un'altra piccola imbarcazione, un'ex motovedetta della guardia costiera tedesca, per aggirare la legge Pintedosi. Ma potrebbe non bastare.

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