"Imbarazzante", "Non spetta a me...". Così Mentana risponde a Travaglio

Il direttore del TgLa7 replica all'omologo del Fatto Quotidiano che sul suo giornale aveva duramente criticato la decisione di ospitare Giorgia Meloni per gran parte dell'edizione serale del telegiornale dello scorso 5 giugno: "Nessun altro leader di partito si è lamentato"

"Imbarazzante", "Non spetta a me...". Così Mentana risponde a Travaglio
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Mercoledì sera, l'intervista di Giorgia Meloni in diretta al TgLa7. Venerdì, l'editoriale di Marco Travaglio sul suo Fatto Quotidiano contro la scelta di Enrico Mentana di ospitare la premier in quella fascia oraria; oggi, infine, la replica ferma dell'ex anchorman del Tg5 al giornalista torinese. Le ultimissime ore di campagna elettorale, prima dell'apertura dei seggi di oggi pomeriggio, sono state caratterizzate anche dai puntuti botta e risposta tra i due pesi massimi del giornalismo a proposito del "blitz" a sorpresa del presidente del Consiglio durante l'edizione serale del telegiornale di La7 dello scorso 5 giugno, che ha innescato diverse polemica da più parti.

L'accusa di Travaglio a Mentana

Uno dei più agguerriti a contestare duramente le modalità con cui era stato imbastito quel faccia a faccia tra Meloni e Mentana era stato proprio Travaglio nel suo classico articolo pubblicato in prima pagina che ieri era intitolato "Enrico, perché". Il direttore del Fatto, pur ribadendo la stima che nutre nei confronti del responsabile del TgLa7, aveva parlato di un "monologo" del presidente del Consiglio "intervallato da assist e battutine del conduttore a tre giorni dalle elezioni". Il fatto che poi Mentana si giustificasse ogni due per tre spiegando che fosse tutto normale avrebbe dimostrato "che era imbarazzato anche lui". E allora "non si capisce perché si sia prestato a quello sketch imbarazzante, per lui e per la Meloni".

Travaglio aveva poi riferimento alle critiche piovute sui social a Mentana, ma secondo lui il vero problema non sono le domande fatte o non fatte. "I fatti più spiacevoli sono il trono regalato alla Meloni, come se fosse più candidata degli altri - prosegue Travaglio - il silenzio sugli attacchi della premier ad altri conduttori di La7 e quel clima di complicità fra compari che avrà senz'altro stupito chi ricorda un ben altro Mentana ai tempi del Covid". Nella circostanza Travaglio ritorna al periodo in cui l'ex presentatore di Matrix si era scagliato contro l'allora premier Conte perché, "in conferenza stampa, aveva risposto a un giornalista sull'accusa di Meloni e Salvini di aver firmato il Mes di nascosto e nottetempo e l'aveva smentita in quanto falsa". Mentana, quattro anni fa, aveva tuonato nella diretta affermando che non avrenne mandato in onda quelle parole di Conte sui leader di Lega e Fratelli d'Itala se le avesse sapute prima, conclude Travaglio.

"Tutti i candidati hanno esposto le loro posizioni"

Sullo stesso Fatto Quotidiano di oggi è arrivata la lettera di replica di Enrico Mentana. Quest'ultimo ricorda che, d'intesa con la direzione di rete e l'editore, ha ospitato la premier perché nell'ultima settimana di campagna elettorale i programmi di La7 "hanno intervistato, e a lungo, per 5 volte Conte e per 4 la Schlein, e nessuna Meloni o altri esponenti del suo partito". L'emittente di Urbano Cairo è corsa quindi ai ripari invitando i leader di tutte le liste in prima serata tra giovedì e venerdì con quest'ultima serata dedicata alle sei formazioni maggiori, stando all'ultimo sondaggio. Tuttavia martedì "ci è stata notificata l'impossibilità di Meloni a esserci perché impegnata con Mattarella a presenziare alla contemporanea celebrazione all'Arena di Verona. Siamo stati allora noi di La7 a attivarci per averla mercoledì, proponendo lo spazio nel Tg".

La violazione della par condicio, dunque, "si sarebbe verificata se non l'avessimo potuta ospitare" e con essa sarebbe arrivata "inevitabile la sanzione dell'Agcom". Quanto al giudizio sferzante sulla qualità dell'intervista, "non spetta a me metterlo in discussione", prosegue Mentana. Anche perché lui ritiene che nelle interviste alla fine della campagna elettorale sia giusto "permettere ai candidati di esporre senza confronti muscolari col conduttore le loro posizioni", così com'è successo negli ultimi due giorni con Schlein, Conte, Salvini, Tajani, Fratoianni, Renzi e Calenda. "Ti faccio solo notare - continua il direttore del TgLa7 in risposta a Travaglio - che nessun esponente di nessuna forza politica ha mosso alcun rilievo per l'invito o i contenuti dell'intervista a Meloni".

Infine, un ultimo appunto sul famoso discorso di Conte in pieno periodo di pandemia: "Non si trattava di una conferenza stampa ma di un discorso agli italiani a reti unificate sulle misure anti Covid - conclude - in cui la risposta a attacchi dell'opposizione era fuori luogo, come scrisse anche Cacciari sul tuo giornale".

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