Fabio Fazio torna a parlare. Dopo le vibranti polemiche sul suo addio alla Rai, il conduttore televisivo ha sposato il progetto di Nove, galassia Discovery. Tra chi ha riciclato il ritornello stonato dell'editto bulgaro e chi ha puntato il dito contro la censura, il 58enne ha salutato viale Mazzini dopo quarant'anni esclusivamente per motivi economici. Tra accuse e passi indietro, il volto di "Che tempo che fa" ha precisato di non aver mai fatto il martire: "Mi trovi una sola affermazione in cui faccio il martire. Ho detto che vado in un’azienda in cui mi sento benvoluto, a fare un lavoro ben pagato. E ho semplicemente raccontato come sono andate le cose", le sue parole al Corriere della Sera.
Come accaduto nelle ultime settimane, Fazio non ha lesinato stoccate al governo e ai suoi principali esponenti. La Rai trasformata da pubblica in governativa - "non è spoils system; è come se, quando cambia il sindaco, cambiasse il tragitto dell’autobus" - ma non solo:"È come se ci fosse un premierato di fatto. Tutti considerano normale che pure la scuola o la sanità debbano rispondere al governo. Invece esistono valori che dovrebbero essere acquisiti. I vaccini, ad esempio: non è che sono utili o inutili a seconda di chi vince".
Naturalmente non è venuta meno la critica al premier Giorgia Meloni: "Ha fatto quello che pensavo facesse. Non potendo fare granché, sta dedicando molta attenzione a battaglie identitarie, nessuna delle quali mi sembra accettabile". Giudizio perentorio anche sul vicepremier Matteo Salvini, suo storico "avversario":"Mi ha colpito quando ha detto che i migranti arrivano con il telefonino e le scarpe. Passi il telefonino. Ma le scarpe sono una cosa che definisce la nostra umanità - il j'accuse di Fazio - Gli animali non hanno le scarpe; gli esseri umani sì. L’ho trovata una frase di una violenza definitiva, senza ritorno".
Grato a Discovery per la chance (e per il ricco contratto, anche se ha preferito non rivelare le cifre), Fazio ha respinto al mittente le accuse di vicinanza al Partito Democratico: "Se fossi organico al Pd o a chiunque altro sicuramente sarei ancora in Rai. Non sono mai stato difeso, con buona pace degli illustri colleghi secondo cui ero tornato su Rai3 grazie al Pd. Non ho mai avuto nessun tipo di aiuto, e non mi sognerei di chiederlo".
A tal proposito, una battuta anche sui primi mesi da segretaria dem per Elly Schlein:"Ci sta provando, in una situazione complicata. Temo che la strada sia molto lunga e irta di difficoltà".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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