La parola 'fine' di Meloni, la verità di Striscia e Gaza: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: il vertice al Cairo, il caso Giambruno e i cortei choc di Milano

La parola 'fine' di Meloni, la verità di Striscia e Gaza: quindi, oggi...
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- Salta la dichiarazione finale del vertice per la pace che si è tenuto al Cairo. Vedersi fa sempre bene, ma è difficile che in questi summit si riesca davvero a raggiungere qualcosa. La verità è che Israele è decisa a invadere la Striscia di Gaza per estirpare Hamas. E se ha avuto il “via libera” da Biden, nei limiti del diritto internazionale, non c’è quasi nulla che possa fermarli.

- I commenti sulla vicenda Meloni e Giambruno, di cui i giornali sono pieni oggi, non vale neppure la pena riportali. Piagnucolare per il “sessismo” di fronte a quelli che appaiono scherzi da osteria in redazione è esagerato. Vederci chissà quale complotto, pure. Striscia è Striscia e funziona così. Fine.

- Infatti oggi parla Antonio Ricci e mette a tacere i tanti retroscena letti qua e là. I tg satirico se l’è presa sempre con tutti, a destra come a sinistra, e stavolta è toccato a Giambruno. Ricci assicura che a muoverlo è stato solo l’intervista a Chi dell’altro giorno, dove si parlava del possibile matrimonio con Meloni: l’occasione era ghiotta per usare i fuorionda tenuti in frigo e l’ha fatto. C’è da credergli? Sì.

- Un medico lavora giorno e notte durante il Covid per superare la pandemia. Lo fa andando oltre il limite di ore di straordinario e l’ispettorato del lavoro lo multa per 27.100 euro. In pratica questo si spacca la schiena e i burocrati lo puniscono. Vi pare normale? Due questioni. Primo: è già sintomo di un Paese anormale il fatto che i medici debbano fare così tanti straordinari, vuol dire che i fondi alla Sanità non bastano a pagare più dipendenti e quindi tecnicamente il sistema sanitario non starebbe in piedi se non fosse per l'abnegazione dei medici. Secondo: solo un Paese morto di burocrazia può imporre un tetto agli straordinari nel periodo più complicato per il Ssn. Meritiamo l’estinzione.

- Non sappiamo perché Meloni sia arrivata alla decisione, ieri, di chiudere via social la sua relazione con Giambruno. Sappiamo però che, benché sia un personaggio pubblico, ha già detto abbastanza su una vicenda strettamente personale. Capisco il diritto-dovere dei cronisti di chiederle conto, al Cairo, anche di ciò di cui si dibatte in Italia. Però ora ha chiarito di non voler più aggiungere altro e forse sarebbe il caso di rispettare una simile decisione. In fondo, se non sbaglio, quando Mario Draghi decise unilateralmente di non rispondere a domande sulla partita per il Quirinale, nessuno dei colleghi in sala osò lamentarsene. Non si può voler fare i mastini proprio adesso, no?

- Sapete perché c’è un problema serio nel dibattito sulla questione Israele e Palestina? Perché si procede per tifoserie. Perché non siamo in grado di comprendere quando le ideologie ci fanno arrivare ad eccessi senza alcun senso. E perché in tanti si fanno guidare dall'odio. In questa rubrica diciamo da giorni che vietare le manifestazioni pro-Gaza non ha senso, perché certe libertà definiscono la differenza tra una democrazia e tutto il resto. Però quando vedi che a quelle manifestazioni a Milano, in arabo, si intona il canto "Apriteci i confini, così possiamo uccidere i sionisti, gli ebrei” non si può stare in silenzio. Sarebbe lo stesso se ci avessero messo gli indiani, i russi, gli ucraini o gli italiani. Sia chiaro.

Il problema è che esiste gente che non si fa problemi a intonare inni assassini in piazza a Milano. Questi vivono le nostre strade, le nostre scuole, i nostri parchi. E vorrebbero uccidere gli ebrei. Qualche motivo per preoccuparsi c’è.

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