Perché su Berlino ha ragione Meloni, fischi a Napolitano e Messina Denaro: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: la morte del boss mafioso, la Lazio di Sarri e il granchio blu

Perché su Berlino ha ragione Meloni, fischi a Napolitano e Messina Denaro: quindi, oggi...
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- L’Ucraina decapita i vertici della flotta russa nel Mar Nero e pare abbia “sfondato” alcune delle linee nemiche. Vedremo a cosa porterà, perché intanto Putin ha chiesto alla Difesa di fermare la controffensiva entro ottobre e poi di ripartire con l’attacco. Quel che è certo, è che l’appoggio occidentale a Kiev si sta raffreddando e non poco. Gli Usa traballano, soprattutto sul lato repubblicano. E in Polonia, oltre a bloccare il grano ucraino, hanno appena fatto sapere che non invieranno armi “nuove” a Zelensky ma solo quelle “vecchie”. “Qualsiasi nuova attrezzatura che stiamo attualmente acquistando, come gli obici K2 o i carri armati K9, è fuori discussione. Devono servire a rafforzare l'esercito polacco. Ma questo non significa che non trasferiremo affatto armi. Quando le vecchie apparecchiature vengono sostituite con quelle moderne, non ho problemi a inviarle agli ucraini”. Non proprio un appoggio senza se e senza ma.

- Il granchio blu, dopo averlo mangiato in tutte le salse, adesso stanno provando a usarlo sia come biogas sia per farci l’asfalto. Non so come, ma sembra di stare all’inizio del Covid quando dicevamo “tutto andrà bene”. Stiamo qui a lodare le iniziative culinarie sul granchio e intanto le colture di vongole e cozze decrescono in maniera spaventosa. Urgono soluzioni, ma serie.

- Bisogna dire che i fischi a Giorgio Napolitano allo stadio sono brutti, da non ripetere, sicuramente criticabili. Ma se ai tifosi stava antipatico Re Giorgio, possiamo forse impedire loro di fischiare? Non capisco bene dunque per quale motivo cinque società dovrebbero essere state multate (5mila euro) per i loro tifosi che non hanno applaudito l’ex presidente morto. È un obbligo?

- È morto Matteo Messina Denaro, come atteso. Si porta nella tomba alcuni segreti e molti misteri, e forse dà ragione a chi credeva che lo hanno preso solo perché malato terminale.

- Magari è stato poco carino, diciamo un comportamento non proprio da Lord visto che di fronte alla morte sarebbe meglio tacere, ma che la curva della Lazio abbia intonato “Avanti ragazzi di Buda, avanti ragazzi di Pest” ha una sua logica. Giorgio Napolitano ci ha messo 50 anni, dicasi 50 anni, per riconoscere il suo errore nel considerare l’invasione dell’Ungheria da parte dei carri sovietici un “contributo alla pace nel mondo”.

- Su questo giornale Camillo Langone ha giustamente commentato la stranezza di un papa che va alla camera ardente di un laico e non si fa neppure un segno della croce. Ma forse va notato anche un altro dettaglio: ovvero che Bergoglio ha evitato di andare al funerale di Silvio Berlusconi, peccatore quanto vuoi ma che difese la Englaro dall’eutanasia, preferendogli invece l’ateo che sposò la più materialista (e anticristiane) delle ideologie del Novecento. Sarà, ma un po’ strano lo fa.

- Milena Gabanelli fa un’inchiesta, più o meno, sulle ipotesi di riforma istituzionale. Premierato? Presidenzialismo? Semi-presidenzialismo? Lasciamo tutto così? Per rispondere basterebbe guardare la tabella senza neppure leggere il testo: l’Italia ha la durata media dei governi più bassa di tutta Europa. Parliamo di 361 giorni, manco un anno, contro i 1.108 della Germania. Più che riforme urgenti, direi che qui siamo ad una patologia in stato terminale. E c’è ancora chi straparla parlando di rischio autoritario se eliminiamo l’inutile, e fuori tempo, istituto del parlamentarismo perfetto italiano.

- Giorgia Meloni scrive a Olaf Scholz per lamentarsi dei soldi versati da Berlino alle Ong di terra e di mare. E fa bene. Non tanto perché un eventuale chiusura dei rubinetti tedeschi fermerebbe le operazioni delle Ong, per carità, una goccia nel mare, ma per una questione di principio: se uno Stato straniero vuole finanziare le attività di organizzazioni private in un settore così strategico come le migrazioni, forse dovrebbe farlo pensando a Ong che operano sul proprio territorio. Non in quello di un Paese alleato.

- Se non credete a me, che lo vado ripetendo da mesi, state almeno a sentire Giuseppe Cruciani, pure lui di fede aquilotta: “La Lazio quest’anno mi fa annoiare”. Punto. Fine. Caput.

Non c’è altro da dire e va molto al di là dei risultati. Perché nella vita può succedere di perdere per sfortuna, errori arbitrali, zolle messe male. Ma se non tiri mai in porta e fai annoiare i tifosi, non resta nulla del calcio. E sei alla frutta.

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