È stata una scelta molto significativa quella fatta da Treccani sulla "parola dell'anno", "Rispetto", un vocabolo che travalica, in questo caso, il semplice concetto ma apre ad una modalità che si è sempre più persa sia nei percorsi formativi che nelle relazioni sociali.
Il perché della scelta
A spiegarlo i condirettori del Dizionario Treccani, Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, che sottolinea come questo termine debba essere “posto al centro di ogni progetto pedagogico, fin dalla prima infanzia”. Non soltanto un auspicio, ma un vero e proprio monito, soprattutto da attuare nei percorsi educativi dei giovani. Ecco quindi che "rispetto" non rappresenta più solo una parola, ma un vero e proprio valore da condividere tra esseri umani, studenti, insegnanti, datori di lavoro, nell'ambito delle amicizie e nelle relazioni.
Ancora Della Valle e Patota in un'intervista a Repubblica, spiegano che: "La parola dovrebbe diffondersi nelle relazioni tra le persone, in famiglia e nel lavoro, nel rapporto con le istituzioni civili e religiose, con la politica e con le opinioni altrui, nelle relazioni internazionali. Il termine rispetto, continuazione del latino respectus, va oggi rivalutato e usato in tutte le sue sfumature, proprio perché la mancanza di rispetto è alla base della violenza esercitata quotidianamente nei confronti delle donne, delle minoranze, delle istituzioni, della natura e del mondo animale".
Cosa significa "rispetto"
Se si cerca la definizione sul Dizionario Treccani si legge: "Sentimento e atteggiamento di stima, attenzione, riguardo, che si traduce in azioni concrete", e ancora nel commento dei due codirettori si legge che: "È molto significativo che le espressioni della lingua italiana che contengono questa voce siano numerosissime: da avere rispetto per qualcuna, qualcuno o qualcosa a mancare di rispetto, da di tutto rispetto a col rispetto dovuto, via via fino alla formula 'con tutto il rispetto', purtroppo usata
spesso impropriamente nella polemica politica come premessa di attacchi verbali aggressivi, offensivi e violenti, o all’espressione uomini di rispetto, tristemente nota per aver indicato gli affiliati alla mafia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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