Come decisione, non possiamo che rispettarla. L'Enciclopedia Treccani ha scelto «rispetto» come parola del 2024 «per la sua estrema attualità e rilevanza sociale». La valutazione, sia chiaro, è stata fatta da un gruppo di studiosi di tutto rispetto.
Rispetto all'anno scorso, quando la parola dell'anno fu «femminicidio», non è cambiato molto. Ma rispetto a una parola potenzialmente irrispettosa, meglio così. Quindi, l'auspicio è: essere rispettosi. Sì, ma verso chi? Rispetto al nostro modo di vedere le cose, è un po' vago.
«Come ogni decisione che si rispetti». «Va trattata con rispetto». I nostri rispetti. Òmini di rispettu (e anche fimmine). Avere rispetto per qualcosa. Mancare di rispetto a qualcuno. «Con tutto il rispetto». Pretendere rispetto. «E comunque, rispetto a Milano non c'è paragone».
Come indica la Treccani, «la mancanza di rispetto è alla base della violenza esercitata nei confronti delle donne, delle minoranze, della natura e degli animali». Rispettiamo l'ordine gerarchico.
Solo aggiungeremmo altre categorie e situazioni degne di rispetto.
Esempi. Rispettare la Polizia. Rispettare i posti di blocco. Rispettare la proprietà (altrui), soprattutto gli alloggi. Rispettare la vita. Le tradizioni. L'idea di famiglia.
I presepi!!! Ecco: bisogna rispettare i presepi! Poi rispettare le regole. Rispettare gli avversari politici. Rispettare le opinioni altrui, soprattutto se non ci piacciono. E rispettare anche chi non ci rispetta.Ovviamente, sempre con rispetto parlando.
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