Salis, Vannacci e il mondo in bianco e nero. Le parole della settimana

Le notizie in bianco e nero che circolano sul web viste attraverso un filtro a colori: Silvia Salis, il generale Vannacci, lo scontro alla Camera, aborto al G7, un anno senza Silvio, Sant'Antonio di Padova

Salis, Vannacci e il mondo in bianco e nero. Le parole della settimana
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Proviamo a dare un po' di colore poetico alle notizie in bianco e nero che circolano sul web, di seguito alcuni dei fatti più cliccati della settimana visti attraverso un filtro a colori.

La Salis, Vannacci e il mondo in bianco e nero

E così ci sono state le elezioni europee, tanti commenti, tanti pensieri hanno inondato i media. I due fenomeni mediatici più significativi sono stati da un lato il generale Vannacci, dall'altro l'avventura di Silvia Salis. Due strategie apparentemente opposte, in realtà molto simili: portare all'estremo il dibattito. Un fatto resta solido dietro a tutto: questo paese, come l'intero mondo, si sta sempre più polarizzando, sta scolorendo tutte le tonalità per lasciare solo un mondo in bianco e nero.

Lo scontro alla Camera

Non può quindi meravigliare più di tanto se un mondo polarizzato aumenta il proprio tasso di conflitto, sui campi di battaglia che si moltiplicano cupamente così come nei palazzi dove si gestisce il potere. Proprio come nella nostra Camera dei Deputati. È uno spettacolo triste vedere le parole finire per lasciare spazio alla dialettica bruta della violenza. Sarebbe bello auspicare non succeda più, ma se il mondo proseguirà il questa direzione bisognerà abituarsi.

Aborto al G7

E così chi ha il potere si aggrappa ai simboli che glielo garantiscono. Macron ha fatto il suo commento durante il G7, lamentando di fatto che il resto del mondo non è avanzato come la Francia – la solita perduta grandeur – perché non ha messo nelle costituzioni l'aborto. Aborto simbolo chiave di divisione fra i due poli che alimentano la tensione del presente. Tanto scontro, tanta ideologia.

Un anno senza Silvio

Il 12 giugno di un anno fa se ne andava Silvio Berlusconi, ma è un po' come se non se ne fosse mai andato. Lui ce l'aveva fatta, nel mondo che andava già polarizzandosi, a trovare il modo di salvare l'essenza dell'identità italiana, quella incarnata dai personaggi di Giovannino Guareschi, e lo aveva fatto tenendo al centro quell'humanitas che ha fatto grande la civiltà. Oggi anche i suoi nemici di ieri faticano a non riconoscerglielo.

Sant'Antonio di Padova

Ci sono i grandi eroi, quelli che non vanno dimenticati, come Sant'Antonio di Padova, la cui ricorrenza era il 13 giugno. A distanza di quasi 800 anni la devozione verso la sua figura è talmente vasta da sorprendere.

Questo santo portoghese, la cui memoria è preservata soprattutto a Padova, ha proseguito percorsi iniziati dal suo "maestro", Francesco d'Assisi. Diceva Antonio: "In un'acqua torbida e mossa il viso di chi vi s'affaccia non viene rispecchiato". Forse ci ricorda che dobbiamo cercare nuovi specchi.

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