Proviamo a dare un po' di colore poetico alle notizie in bianco e nero che circolano sul web, di seguito alcune della parole che hanno risuonato in questa settimana viste attraverso un filtro a colori
Porte aperte a tutti
“Le porte aperte a tutti non se lo può permettere più nessuno da tanti punti di vista diversi”. Così ha detto Lilli Gruber durante la sua trasmissione, parlando di immigrazione. Pochi giorni prima era uscita la notizia del fatto che era stata derubata a Villa Borghese e in molti hanno messo in collegamento le due notizie. Anche Salvini lo ha fatto e ospite della Gruber è stato accusato di diffondere “fake news”, perché, a detta della Gruber, lei lo sta “dicendo da anni e anni”. E in effetti durante la sua legislatura nel Parlamento Europeo è stata relatrice di un piano d'azione sull'immigrazione legale. Insomma, destra e sinistra sono d'accordo sulle politiche dell'immigrazione?
Quattro maschi a un tavolo
Ha fatto molto scalpore l'intervista all'attore Edoardo Leo, che promuovendo un nuovo film ha fatto dichiarazioni da femminismo radicale, parlando del suo “maschilismo inconsapevole” e dei “comportamenti patriarcali che qualche volta non ho riconosciuto o tenuto a bada”. Di cosa parliamo? Non si è indignato quando “guardando il pugilato, sport nobilissimo dove a un certo punto però una ragazza in costume sui tacchi sfila con il cartellone del round e gli spettatori la insultano per divertimento”. Poi ha detto a sua figlia “Non permettere a nessuno di dirti come truccarti, come vestirti, a che ora uscire. Nemmeno a me” e guardando una partita di calcio ha detto a un giocatore “Ma fai il maschio!”. Ma soprattutto l'esempio divenuto famoso di una ragazza che “passa davanti a un tavolo di quattro maschi: nel migliore dei casi la fissano come carne da macello, spesso le rivolgono commenti terribili” e lui si alza e se ne va. Insomma, per Edoardo Leo il maschio non deve esistere, né come padre né nella dinamica di relazione con le donne.
Crocifissi profanati
Dei bambini di una scuola multiculturale di Torino hanno profanato due crocifissi, distruggendoli e gettandoli fuori dalla finestra. Il fallimento del multiculturalismo si incontra con lo specchio dei social, dove un mondo adulto è sempre più abituato a dividersi e a litigare continuamente spingendosi in posizioni sempre più polarizzate ed estreme su ogni argomento. Cosa ci si aspetta che poi facciano i bambini se non imitare i comportamenti dei grandi?
Zecche rosse
Gli scontri di Bologna sono stati un episodio grave. Nella mente di una certa intellighenzia, estremisti di ogni frangia possono profanare luoghi sacri, violare la proprietà privata e commettere ogni azione violenta, ma se esponenti della destra manifestano vicino alla stazione di Bologna è una provocazione a cui è quasi naturale rispondere con una violenza inaudita. La gravità non pesa solo sulle spalle dei criminali, ma anche di chi li appoggia o li giustifica, ma la preoccupazione è che il numero di giovani fuori controllo cresce ogni giorno. Non suona dunque strano se il ministro Salvini abbia auspicato la chiusura dei centri sociali, covo delle “zecche rosse” che hanno occupato quegli spazi che erano stati pensati per sperimentazioni anarchiche e che sono spesso invece diventati dei semplici contenitori di disagio.
La libertà di Raimo
Christian Raimo è stato sospeso dall'insegnamento per i suoi attacchi violenti contro il ministro Valditara. La sinistra è arrivata in suo soccorso, peccato che difenda la libertà a corrente alternata. Ma che sia giusto o no sospendere un professore che attacca un ministro – personalmente penso che la libertà di espressione del pensiero debba sempre prevalere – il punto è un altro. Il punto è come un sistema scolastico consenta a un estremista violento come Raimo di essere un insegnante. Una persona che sostiene sia giusto picchiare altre persone, che siano o no estremiste del lato opposto al suo, una persona che non manca mai di usare un linguaggio violento contro i suoi avversari, avrà le qualità per insegnare a dei giovani ciò che lui dimostra di non saper fare, cioè convivere pacificamente in un mondo complesso e diverso?
Antisemitismo camuffato
Sinceramente non so chi sia Chef Rubio, mi dicono parlasse dei ristoranti in cui mangiano i camionisti, ma ogni tanto salta fuori nelle notizie e quando succede è sempre perché se la prende in maniera violenta e antisemita con gli ebrei.
Sì, lui li chiama sionisti, ma la verità è che questo termine camuffa l'altro. Questa volta ha definito "l'unico benvenuto possibile" gli atti violenti di Amsterdam contro i tifosi ebrei. L'antisemitismo è oramai sdoganato, anche grazie a questo cuoco. Ma non poteva continuare con i camionisti?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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