"Salvato dai migranti". Quel legame tra il prete della Ong e il centro sociale occupato

Don Mattia Ferrari è il cappellano di Mediterranea Saving Humans, anello di congiunzione tra la Ong e il Vaticano, che simpatizza per il centro sociale abusivo con il quale il don ha collaborato

"Salvato dai migranti". Quel legame tra il prete della Ong e il centro sociale occupato
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Da cappellano di una organizzazione non governativa che recupera migranti nel Mediterraneo, Mediterranea Saving Humans, a scrittore, passando per tramite tra la stessa Ong e il Vaticano. Questa è la linea professionale di don Mattia Ferrari, ritenuto l'anello di congiunzione tra Luca Casarini e la Cei. Il libro dai contorni propagandistici, dal titolo "Salvato dai migranti", può vantare la presentazione di Papa Francesco e la postfazione del giornalista Marco Damilano. Ma al di là di questo, ciò che stupisce del libro e del suo indotto, è che il libro è presentato come un lavoro condotto anche insieme a Spin Time Labs.

Il centro sociale, ben noto a Roma, occupa uno spazio nei pressi del centro della Capitale da oltre 10 anni, senza che si sia mai riusciti a sgomberare la struttura. "Nel libro raccontiamo le avventure con @RescueMed con @SpinTimeLabs e con altre realtà, e ovviamente denunciamo l’operato di @rgowans e tante ingiustizie e violenze presenti nella nostra società. Soprattutto, sveliamo la bugia di chi pensa che un altro mondo non sia possibile", scrive in un tweet il prete.

Non che ci fossero dubbi sui legami tra le organizzazioni non governative e i centri sociali che occupano abusivamente anche le proprietà private. Ma il fatto che il uomo della Chiesa vi abbia rapporti così stretti al punto da lavorarci assieme per scriverci un libro qualche perplessità la desta, inevitabilmente. Anche perché, oltre alle occupazioni abusive, vero marchio di fabbrica dei centri sociali, c'è un indotto dell'illegalità che dovrebbe spingere i più a mostrare qualche diffidenza. Nel 2019, su il Giornale, venne pubblicato un articolo dal quale emergevano affari per un valore di oltre 250mila euro tra ristorazione, discoteca, sala eventi e, non per ultimo, l'affitto richiesto agli "inquilini". E poi, ancora, laboratori di teatro, concerti e quant'altro. Il tutto in un palazzo occupato irregolarmente, che ha valore di oltre 10 milioni di euro.

Ed è forse un caso che don Mattia Ferrari, così vicino al Papa e al suo entourage, abbia rapporti con Spin Time Labs? Andando a ritroso nel tempo, questo collegamento appare molto più chiaro. Nel 2015, infatti, Papa Francesco pare inviò una lettera ad Action, la sigla di estrema sinistra che nel 2013 occupò l’immobile dove ora opera Spin Time Labs, con la quale "benediva" l'occupazione. Visto l'imbarazzo scatenato dalla notizia, il Vaticano si affrettò a dichiarare che si trattava di "una risposta dell'assessore per gli Affari generali della Segreteria di Stato, monsignor Peter Wells", a una lettera inviata da Action.

Un copione che poi si sarebbe rivisto successivamente per Mediterranea Saving Humans, che quest'anno ha ricevuto, tramite don Ferrari, una lettera di "appoggio" per la sua ultima missione nel Mediterraneo, durante la quale è stata affiancata da una barca della Cei.

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