- Tutti a lamentarsi di questa “eco mediatica”. Prima Belen, poi Fedez e adesso anche Emanuele Pozzolo. Allora: se un deputato della Repubblica va ad una festa piena di bambini e con altre cariche dello Stato, si presenta con una pistola, la mostra e parte un colpo, che ferisce una persona, il minimo che si possa fare è parlarne. Pozzolo merita la gogna? No, ovviamente. Va spiegato che era legittimato a portare con sé la pistola? Certo, altrimenti che ce l’hai a fare il porto d’armi per difesa personale? Se però l’avesse custodita correttamente oggi non saremmo qui, lui vivrebbe il 2024 in tranquillità e i cronisti si occuperebbero di altro. Se “eco mediatica” c’è stata, al netto di fake sullo Stub e maldestri tentativi di tirare in ballo Meloni o Delmastro, il peccato originale è tutto suo.
- Ho grande rispetto per Belen, della cui dorata vita mi sono occupato quando -alle prime armi - scrivevo per questo sito un po’ di tutto (guai a vergognarsene). Però l’ultima intervista è piena di argomenti discutibili. Il primo riguarda proprio il gossip: se c’hai campato per anni, non puoi lamentarti che oggi è troppo invasivo. Il secondo invece riguarda la sua bellezza. A parte che magari io arrivare a 40 anni in quel modo, però voglio dire: certo non sarà più la Belen ventenne, ma mi può spiegare cosa c’entra il maschilismo col fatto che gli show “se non hai il culo sodo” scelgono “una più giovane”? Immagino che quando Belen è diventata Belen, ci sarà stata un’altra modella senza più il culo sodo che lei ha contribuito a far pensionare. È lo showbiz, bellezza.
- C’è un dato che smaschera l’inutile polemica di questi giorni su Acca Larentia e il presunto “passato” di cui, secondo Schlein, Meloni sarebbe ostaggio. Eccolo: il record di presenze alle discusse celebrazioni dei “camerati” del MSI uccisi dai “compagni” risale al… governo Gentiloni. Cioè: quelle organizzazioni neofasciste, di cui oggi Elly chiede lo scioglimento, erano al massimo della “forza” col Pd al governo. Ma come fanno a non rendersi conto che cotanta ipocrisia, prima o poi, gli si ritorce contro?
- Giustamente, infatti, il ministro Piantedosi fa notare al Pd che le norme per sciogliere certe organizzazioni “eversive” sono complicate (giustamente) e infatti i governi dem “non hanno mai adottato iniziative” in tal senso. Potevano pensarci nel 2018, invece di giocare oggi alla caccia alla Meloni fascista. No?
- Quando leggo la notizia del Pd che “si chiude in conclave”, penso che i dem non vinceranno neppure le prossime elezioni. Di “conclavi” simili ne hanno già fatti a bizzeffe: Massimo D’Alema (1995), Romano Prodi (1997-2006-2007), Pier Luigi Bersani (2010), Enrico Letta (2013). Ogni volta i dem provano a sciogliere nodi “a porte chiuse” e puntualmente non ci riescono. Leggete bene le date: dopo quegli incontri carbonari, quante volte il Pd ne è uscito più forte e in grado di vincere le elezioni? Ecco: quasi mai.
- Io mi domando e dico: ma è normale che papa Bergoglio incontri un gruppo di marxisti comunisti e li sproni a sognare “un mondo migliore” senza dire neppure una parolina sugli orrori che quella ideologia ha prodotto? Capisco il dialogo interreligioso e tutto, però vorrei sommessamente ricordare che il materialismo marxista considerava la religione l’oppio dei popoli. Almeno questo andava ricordato…
- E invece state a sentire. Nel lungo testo di saluti che ha dedicato al “progetto di dialogo trasversale” tra Chiesa e Comunismo, Francesco ha denunciato “le grandi dittature” che "scartavano i vulnerabili e li uccidevano”. Ma sapete cos'ha citato? Il nazismo. Ah beh certo, perché in effetti il comunismo i contadini ucraini non li faceva mica morire di fame…
- Riporta Vatican News: quello presentatosi davanti a Bergoglio "si tratta di un progetto di dialogo tra socialisti/marxisti, comunisti e cristiani volto a formulare un’etica sociale comune che possa proporsi come nuova narrativa per un’Europa in cerca d’identità, con al centro un’ecologia integrale tra Dottrina Sociale della Chiesa e critica sociale marxista”. Mi domando se dall’“economia sociale di mercato”, a cui sempre s’è ispirata la Chiesa, stiamo passando all’”economia socialista senza mercato”.
- Nel libro House of Cards 2, che ha ispirato la nota fiction, uno dei principi cardine è questo: i sondaggi possono dire ciò che vuoi, basta fare le domande giuste e scegliere il campione giusto. Aggiungerei anche che è pure sufficiente leggere i dati da un verso o dall’altro, bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Ecco perché di fronte ai lanci di agenzia secondo cui “un italiano su due guarda al 2024 con pessimismo” (47,5%), mi viene da pensare che - forse - potremmo anche affermare che una bella fetta di italiani sorride alla vita. Solo che metterla sul tragico fa più fico.
- Che meraviglia scoprire che il Pd andrà a fare il suo conclave in un resort di lusso. Non c'è niente di male, anzi fanno bene. Ma dopo l'armocromista e la "circolarità lineare dei rifiuti", questo è il terzo scivolone comunicativo di Elly e della sua squadra. Chissà come ridacchiano i suoi avversari interni.
- Oggi tutti a parlare delle presunte liti nel centrodestra per i candidati governatori nelle regioni. Primo appunto: è normale che qualche frizione vi sia, visto che al momento il primo partito di maggioranza (FdI) esprime molti meno governatori degli alleati che hanno un terzo dei voti. Ma mentre tutti guardano ai problemi nel centrodestra, nessuno segnala che oggi sulla risoluzione sull’Ucraina contro l’invio delle armi il M5S ha votato a favore, la sinistra pure, il Pd si è astenuto e Azione denuncia una “irreversibile trasformazione” del Pd “in un partito populista”. Ditemi: chi sta messo peggio?
- Elly Schlein qualche mese fa si diceva preoccupata dei “rapporti tra Lega e Putin” e i giornali per mesi hanno speculato sul possibile “deragliamento” sul tema ucraino dell’Italia una volta che Meloni fosse salita al potere. Il tutto è stato puntualmente smentito dai fatti: il Belpaese continua a mandare armi a Kiev e la posizione in politica estera resta filo-atlantista. A essere nel caos più totale, invece, è proprio il Pd che con Elly non riesce a trovare pace: assicura di essere al fianco di Zelensky, poi però si astiene nelle mozioni a favore dell’invio delle armi; vorrebbe copiare il pacifismo M5S, ma non può altrimenti mezzo partito si ribella. E allora che fa? Semplice: vaga a casaccio. Lo stato confusionale è massimo.
Oggi il Pd ha votato sì alla propria risoluzione per l’Ucraina, però poi si è astenuto a quella (identica) dei centristi e si è astenuto pure a quella del M5S che invece chiedeva lo stop all’invio delle armi. In tre (Guerini, Madia, Quartapelle) giustamente si sono rifiutati di seguire una strategia così folle, soprattutto dopo che i governi in cui c’era il Pd hanno mandato armi a gogo a Kiev.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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