A scuola in cravatta

Come ci si debba vestire a scuola è questione che nasce ai tempi della Grecia classica

A scuola in cravatta
00:00 00:00

Come ci si debba vestire a scuola è questione che nasce ai tempi della Grecia classica (non c'entra nulla, ma il nostro modello è l'agoghé spartana).

Comunque. Siamo tutti d'accordo che l'espressione «in modo consono» significhi poco. Adeguato a cosa? Se i ragazzi dovessero vestire in maniera «adeguata» a certi prof, o a certi edifici scolastici, o ad alcuni programmi ministeriali, beh... sarebbero autorizzati a entrare in classe abbigliati come lo Sciamano di QAnon a Capitol Hill.

La discussione torna oggi di moda (è un calembour) perché in una Media di Mediglia, nel Milanese, una ragazza di 11 anni si è presentata in pantaloncini da basket ed è stata rimandata a casa a cambiarsi «in quanto l'abbigliamento non si confaceva agli standard della scuola». La madre si è lamentata, ma la preside non ha ceduto: «Esistono delle regole».

Giusto. Ma poi restano i dubbi. I pantaloncini da basket no; ma se arrivano al ginocchio? I maschi possono portare i pantaloncini e le femmine no? E se fa caldo? Il preside di una scuola di Roma ha autorizzato i bermuda per gli studenti dando la colpa al cambiamento climatico... Non se ne esce.

Personalmente è rimasta nella memoria la volta che il nostro

professore di Italiano al Liceo, in Collegio, ci disse: «Ragazzi, in classe io porto sempre la cravatta. Estate e inverno. Non è una regola, ma una forma di rispetto. Verso di voi».

Da quel giorno nessuno di noi mise più la tuta.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica