Se Stellantis si ribella contro Tavares

Carlos Tavares solo contro tutti, compresi i suoi stessi concessionari europei

Se Stellantis si ribella contro Tavares
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Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, viene lasciato solo dai suoi stessi concessionari europei, alle soglie dell'anno più duro per l'industria automobilistica a memoria d'uomo. Sì perché mai prima d'ora era stato lo stesso Governo, in questo caso la Commissione, a mettere i bastoni tra le ruote al suo settore di punta, che dà lavoro a quasi 13 milioni di persone. Dal prossimo anno la norma impone, pena multe miliardarie, che i costruttori vendano una quota di auto elettriche più che doppia rispetto a quella che a stento riescono a vendere quest'anno. Infatti, già oggi molte immatricolazioni sono in realtà km0 ferme nei piazzali dei concessionari in attesa di un cliente che non si vede.

L'Acea, associazione dei costruttori presieduta da Luca De Meo, ha chiesto di far slittare dal 2025 al 2027 i limiti alle emissioni di CO2. Posizione però rigettata da Tavares, secondo cui la norma deve restare com'è. I dealer europei Stellantis, preoccupati che l'impegno del costruttore possa tradursi in ulteriore pressione che li metterebbe in ginocchio, hanno scritto direttamente a Ursula von der Leyen, opponendosi a Tavares in favore della richiesta di Acea. Eccone uno stralcio.

«In qualità di distributori, siamo in contatto quotidiano con clienti finali che spesso rifiutano i BEV (le auto elettriche; ndr) a causa di preoccupazioni su prezzo, autonomia e accessibilità. Ciò ci pone in una posizione contraria a quella del

produttore che rappresentiamo, che rimane ottimista circa il rispetto di queste severe normative Ue.

Tuttavia, dal nostro punto di vista, è chiaro che il settore non è ancora pronto a raggiungere il volume necessario di vendite di veicoli elettrici.

Questa crescente divergenza tra obiettivi normativi, prontezza del mercato e aspettative del produttore è motivo di preoccupazione. Non è stata quindi una sorpresa quando la maggior parte dei produttori europei, tramite Acea, ha chiesto un rinvio di questi obiettivi, una proposta che sosteniamo pienamente».

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