"Sei venuto in taxi?". L'imbarazzo dell'attivista ambientalista

Fornire il buon esempio in prima persona è la chiave per dare peso alle proprie rimostranze questo l'insegnamento di Federico Caffè che però, a quanto pare, non è ancora stato colto dall'ambientalista di Ultima Generazione, ospite di Coffee Break

"Sei venuto in taxi?". L'imbarazzo dell'attivista ambientalista

Dare il buon esempio, agendo in modo individuale per dare forma e forza alle proprie rimostranze: un concetto che potrebbe risultare estraneo a Tommaso, uno degli ambientalisti di Ultima Generazione, gruppo coinvolto nell'azione di imbrattamento della facciata del Senato avvenuto lo scorso 2 gennaio.

A imbarazzare l'attivista, che evidentemente non si aspettava una domanda così diretta e ficcante, è stato l'economista Daniele Archibugi, ospite anch'egli di Coffee Break, trasmissione televisiva in onda sulle frequenza di La7. Archibugi ha voluto infatti condividere con lo studio e i telespettatori uno degli insegnamenti di vita fornitigli dal suo grande maestro, l'indimenticato economista Federico Caffè.

Il buon esempio

"Caffè ci insegnava che la prima cosa che bisognava fare era dare il buon esempio", racconta Archibugi."Quando noi andavamo a protestare in Facoltà perché alcune cose non funzionavano, lui ci diceva: 'Ma voi cosa state facendo? In che modo potete voi risolvere questi problemi?", prosegue. Ecco quindi che l'insegnamento di Federico Caffè potrebbe tornare utile anche a Tommaso, questo il nome dell'ambientalista di Ultima Generazione presente in studio con l'obiettivo di difendere l'operato dei propri compagni. "Io adesso voglio chiedere a Tommaso, con cui abbiamo parlato amichevolmente, come sei venuto qui? Sei venuto in taxi?".

Una domanda inaspettata da Tommaso, costretto a incassare il colpo e annuire. L'economista si volta verso l'attivista per ottenere una risposta. "Sì", deve ammettere l'esponente di Ultima Generazione, che inizia già comunque a preparare la controffensiva con uno dei cavalli di battaglia del suo gruppo, i contributi alle imprese del fossile.

"Ecco, sei venuto col taxi", prosegue Archibugi, mentre Tommaso si sporge e alza il braccio per cercare di ottenere spazio di replica. "Probabilmente se tu fossi venuto con l'autobus avresti potuto risparmiare un po' di emissioni. Questo per dire che le azioni, anche individuali, contano".

"All'interno del sesto Paese al mondo per contributi alle imprese del fossile?", replica l'attivista, "mettiamo un po' tutto in scala per favore, è chiaro che è necessario, però...un po' di senso della realtà". "Sì", risponde Archibugi, "tutto conta. Io ho grandissimo rispetto per le disobbedienza civile, però ci vuole sempre un rapporto diretto tra mezzi e fini".

La crisi ambientale esiste, spiega l'economista, ma l'apprezzamento per le rimostranze di questo genere è da limitare a determinate manifestazioni."Io ricordo Greenpeace. Quando facevano gli interventi li facevano mirati, come quando andavano ad aggredire una nave che portava rifiuti tossici in Paesi in via di sviluppo e la bloccavano. Quindi richiamavano l'attenzione dell'opinione pubblica su un problema importante". Il discorso cambia quando a essere prese di mira sono le opere d'arte, imbrattate spesso e volentieri dai membri di Ultima Generazione. "Io mi chiedo, ma Van Gogh che c'entra in tutto ciò? Qual'è il rapporto tra mezzi e fini?", domanda l'economista. "La mia preoccupazione è che queste azioni, legate a un sacrosanto entusiasmo giovanile, abbiano un effetto controproducente, cioè che la gente pensi alla questione ambientale come a una carnevalata".

<> embed

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica