Al coro degli ammiratori degli eco-vandali ha deciso di unirsi anche Giorgio Parisi. Il premio Nobel per la Fisica è senza alcun dubbio un'autorità quanto si tratta di discettare di argomenti strettamente legati alle sue competenza - e che l'hanno portato al meritatissimo riconoscimento di Stoccolma due anni fa. Probabilmente lo è un po' meno quando tenta di inoltrarsi in sentieri che non sono essenzialmente i suoi o che, comunque, sono più aderenti agli aspetti socio-politici: basti pensare a quando, in un'intervista nell'ottobre 2021, disse di essere stato "sempre entusiasta dell'Ulivo da quando è stato fatto con Prodi", propugnando ora l'ammucchiata a sinistra: "Io penso che il M5s sia un ottimo alleato del Pd".
Ora, sempre a proposito di temi legati teoricamente al mondo progressista, Parisi esprime la propria opinione alle azioni messe in atto negli ultimi mesi dagli attivisti del movimento Ultima Generazione, con imbrattamenti a monumenti e opere d'arte. Intervistato da Peter Gomez a La Confessione, sulla piattaforma di TvLoft, il premio Nobel dichiara: "Io personalmente non lo farei, ma non mi sento di condannarli perché sono persone che sentono il peso di un futuro che viene loro rubato". Il direttore del Fatto Quotidiano online fa notare come deturpare i capolavori artistici attiri anche gli odi di tante persone. Tuttavia Parisi non si scompone sull'argomento: "Devono decidere loro cosa fare. Ma è un comportamento che si può comprendere, non ne sono scandalizzato".
La speranza 'politica' del premio Nobel
Durante il faccia a faccia televisivo con Gomez, Giorgio Parisi racconta di come sia entrato a fare parte della sinistra extraparlamentare dopo aver visto la polizia manganellare durante una manifestazione pacifica: "Mi aveva fatto molto impressione un filmato con un attacco della polizia in piazza Cavour a Roma, davanti al palazzo di giustizia, con il questore che si mette la fascia e ordina la carica".
Alla domanda se fosse vero che il '68 abbia causato più danni che benefici, il fisico non è d'accordo: "Il '68 è stato un grosso scossone che ha cambiato molto le cose. Certo, alcune conseguenze esagerate come il 6 politico, ma è anche vero che prima del '68 c'erano professori che trattavano male gli studenti con atteggiamenti insultanti".
Infine, un'ultima considerazione politica sulla strettissima attualità: la Schlein è una leader forte? "Spero che lo sia, ma il budino lo si capisce mangiandolo. Però non serve solo il Pd, che è un partito di centrosinistra, ma anche una sinistra-sinistra che riuscisse a mettere insieme tutte le varie anime".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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