Il governo Meloni ha annunciato che varerà una misura per impedire ai minori di accedere al materiale pornografico proposto sulle piattaforme online. Una stretta quanto mai necessaria e urgente dopo gli strupi avvenuti a Caivano e Palermo lo scorso luglio. La battaglia (sacrosanta) è stata intrapresa dal ministro della Famiglia Eugenia Rocella e rilanciata dal ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. Stando a quanto riporta il quotidiano La Nazione, tra le ipotesi al vaglio dell'esecutivo c'è l'introduzione di un'app in grado di accertare l'età degli utenti che intendono visionare contenuti generalmente destinati a un pubblico adulto.
La proposta del ministro Roccella
Un minore su due, in età adolescenziale o preadolescenziale cerca, guarda e usufruisce di siti pornografici. I dati, che forse non rendono fino in fondo la misura della gravità del fenomeno, rappresentano per certo un campanello d'allarme. Al riguardo, tra le proposte del cdm spicca quella del ministro Eugenia Roccella che vuole introdurre una norma ad hoc. "Possiamo impedire l'accesso dei bambini ai siti pornografici attraverso la certificazione dell'età. - ha dichiarato Roccella rilasciata ai microfoni del tg2 due giorni fa - Dobbiamo rendere i siti responsabili dell'accertamento della certificazione dell'età, ma dobbiamo farlo senza affidare ai siti i dati dei fruitori, degli utenti, quindi attraverso servizi terzi che dovranno monitorare l'applicazione della legge". La proposta fa da eco alle parole di Don Luigi Patriciello, il prete del Parco Verde di Caivano, che già in tempi non sospetti aveva ventilato l'ipotesi di "oscurare i porno ai più giovani".
La linea inflessibile del governo
Sul tema si è espressa anche il ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini che ha rilanciato la proposta della collega. Il divieto all'accesso ai siti porno per i minori non vuole essere una "censura" ma "una protezione per i minori", ha spiegato Bernini intervenendo al Forum Ambrosetti di Cernobbio. "È molto un tema di autodisciplina - sono state le parole del ministro -, come sempre tutte le agenzie di senso, cioè la famiglia, la scuola, ovviamente il governo, ovviamente il legislatore, devono misurarsi e cercare di trovare un'equa misura, non esiste la censura ma esiste una protezione per i minori che è fondamentale garantire. Quindi come sempre tutti devono fare la loro parte, tutti devono cercare di mettere i minori in condizione di assistere agli spettacoli che sono compatibili con la loro età".
Come funzionerà l'app
Tra le ipotesi al vaglio del governo c'è quella di introdurre un'app specializzata solo ed esclusivamente nell'accertamento dell'età degli utenti che intedono navigare sui siti hot.
Nella fattispecie, le piattaforme che propongo contenuti pornografici dovranno affidarsi, a pagamento, a servizi terzi (le app, per l'appunto) che dovranno monitorare l'applicazione della legge. L'idoneità anagrafica dell'utente per accedere al canale web sarà verificata mediante alcuni questionari e la verifica dei dati personali su cui, ha assicurato il ministro Roccella, sarà garantita la privacy.
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