La torta nuziale è ben più di un semplice dessert ma un vero e proprio simbolo di buon augurio per i novelli sposi che hanno deciso di unire le proprie vite col matrimonio. Le sue origini sono antichissime e ancestrali. Le prime tracce di dolci nuziali risalgono all'Antica Grecia, dove venivano preparati semplici impasti a base di farina, miele e semi di sesamo. Questi ingredienti erano considerati simboli di fertilità, fortuna e prosperità.
All'epoca di Roma Antica, invece, il miele era mescolato con frutta e farina per creare dolcetti rustici che venivano sbriciolati sulla testa della sposa come augurio di abbondanza. La stessa cerimonia nuziale fra gli antichi romani avveniva grazie ad un alimento, una focaccia di farro, che poteva essere sia salata che dolce, che veniva spezzata insieme dagli sposi. Tale rito era chiamato "confarreatio".
Nel Medioevo, in particolare in Inghilterra dopo la guerra dei Cent'Anni, nacque la tradizione di impilare dolcetti uno sopra l'altro fino a formare una montagnetta.
Questa usanza si sviluppò nel tempo, portando alla creazione delle prime torte a strati, molto in voga tra la nobiltà e le classi più agiate. Queste torte erano spesso decorate con glassa bianca, simbolo di purezza e verginità, elementi questi considerati fondamentali nelle nozze aristocratiche.
Durante il Rinascimento e subito dopo, tra il XVI e il XVII secolo, le torte nuziali erano spesso salate e includevano ingredienti come uova, frutta secca, ostriche e pinoli. Una ricetta del 1685 di Robert May includeva addirittura testicoli di agnello e creste di gallo, considerati ingredienti in grado di stimolare la fertilità della coppia. Durante questo periodo, in Inghilterra, si diffuse l'usanza di servire due torte distinte: una per la sposa, solitamente ricoperta di glassa bianca, simboleggiante il suo stato virginale, e una per lo sposo, più piccola e scura.
Nella Francia del XIX secolo il maestro pasticcere Marie-Antoine Carême ideò il croquembouche, un dolce prediletto nei matrimoni composto da palline ripiene di crema impilate a forma di cono. Nello stesso periodo divenne comune inserire un anello nella fetta destinata agli sposi, in segno di unione e felicità. La ghiaccia reale, una glassa bianca che caratterizza molte torte nuziali moderne, prende il nome dal dolce servito durante il matrimonio della Regina Vittoria, sovrana d'Inghilterra (e molti altri reami), celebratosi il 10 febbraio 1840. La smisurata torta misurava tre metri di diametro e pesava oltre 140 chili.
Nel XX secolo le torte nuziali bianche divennero popolari anche in Italia e Francia. In Spagna, il dolce inglese venne emulato già nel 1906, in occasione delle nozze tra il re Alfonso XIII di Borbone e la principessa britannica Vittoria Eugenia di Battenberg, nipote della regina d'Inghilterra. La moda era stata lanciata e rimase in auge fino ai nostri giorni e diffondendosi non solo tra la nobiltà ma anche tra il ceto borghese.
Oggi le torte nuziali sono preparate in molti modi, con decorazioni in pasta di zucchero, fiori freschi, erbe aromatiche e topper che rappresentano gli sposi. L'unico limite sono la fantasia del pasticcere, le richieste dei futuri coniugi e, ovviamente, il prezzo che si è disposti a pagare per un dolce così importante. Si va infatti dalle 2/300 euro per le torte più semplici e piccole per matrimoni con pochi invitati fino a cifre astronomiche per sposalizi affollati e lussuosi.
Fondamentale tanto quanto il dolce stesso è il taglio della prima fetta da parte degli sposi.
Tradizione vuole che venga eseguito unendo le mani in simultanea e afferrando insieme il coltello. Seguirà poi un brindisi dove tutti gli invitati augureranno il meglio ai due coniugi.Una tradizione millenaria che continua a portare con sé un forte carico simbolico e a suscitare forti e piacevoli emozioni.
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