Non so in quale mondo vivano i signori della Treccani, l’enciclopedia creata e fondata nel febbraio del ‘25 da Giovanni Treccani degli Alfieri e Giovanni Gentile. Lo chiedo perché è notizia ultima che la stessa Treccani abbia indicato come parola dell’anno 2024 “Rispetto” spiegando che questa ha una estrema attualità e rilevanza sociale, è un sentimento e atteggiamento di stima, attenzione, riguardo verso una persona, un’istituzione, una cultura, che si può esprimere con azioni e parole. Ci siamo. In teoria. Perché se c’è un atteggiamento o sentimento in via di estinzione come il panda rosso o lo scimpanzé, questo è proprio il rispetto, smarrito nei comportamenti, nelle posture pubbliche, nel linguaggio, sostituito dalla mala educazione, dalla volgarità, dall’insulto, dall’oltraggio, dalla violenza verbale oltre che fisica, traslocando nei sostantivi dignità e tolleranza e qui siamo messi malissimo perché basta un colpo di clacson al semaforo, uno sguardo curioso del vicino di casa, una lunga coda nell’ufficio postale per far saltare le marcature e invalidare la scelta dell’Enciclopedia.
E’un verbo ormai strano, si preferisce udire per poi andare sopra con la nostra voce, attendere è un altro è un tempo infinito nel sistema verbale ma dovrebbe essere una forma naturale di aspettare il proprio turno, momento, occasione. Il teatro contemporaneo non prevede comparse ma soltanto attori, ciò che è privato obbligatoriamente si fa pubblico, non si sbircia più dal buco della serratura, si spalanca la porta e si invade la stanza altrui, così come si occupa una dimora che non è affatto tua. Il copione della nuova esistenza comporta atteggiamenti irrispettosi, chi lascia il posto sul tram ad una donna o ad una persona anziana viene guardato con sorpresa, chi bacia sfiora la mano di una donna ospite come gesto di educazione antica è interpretato non come cortese ma cortigiano.
C’è un aforisma inglese che dissacra questi comportamenti e dice che quando un uomo apre la portiera dell’automobile per far salire a bordo una donna, delle due l’una: o l’automobile o la donna sono nuove.
Ma questo sulla Treccani non potrà essere pubblicato e, infine, meglio essere garbati, civili, educati, dunque rispettosi e osservare la reazione stupita degli astanti ormai disabituati o ignoranti al pensiero costumato e all’azione gentile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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