"Sì al cambio di sesso": così i giudici danno l'ok al minorenne

Per i giudici via libera anche al cambio di genere sui documenti per una transgender 16enne trentina. Decisione storica del Tribunale di Rovereto sulla base del percorso iniziato anni fa dalla giovane e di una diagnosi di "disforia di genere"

"Sì al cambio di sesso": così i giudici danno l'ok al minorenne

Decisione storica del Tribunale di Rovereto, in Trentino. I giudici Giulio Adilardi, Riccardo Dies e Giulia Paoli hanno autorizzato con sentenza definitiva un 16enne roveretano a sottoporsi agli interventi chirurgici per il cambiamento di sesso nonché al cambio anagrafico "di genere" sui documenti. È la storia di Valentina, 16enne transgender di Rovereto, raccontata dal quotidiano La Stampa: aveva appena 11 anni quando comunicò per la prima volta ai ai genitori il suo sentirsi "femmina".

Ma alla prima visita medica, o al primo controllo del biglietto sul bus, Valentina tornava al punto di partenza, mostrando il suo documento d'identità che la smentiva. Nome: Valentino. "Lo mostravo, davo spiegazioni, e c'era anche chi non ci credeva. 'Non sei tu', mi sentivo rispondere. Era tutto doloroso, così com'era quel documento non lo sentivo mio. Era quello di un altro, che non è mai esistito". Ora il Tribunale le ha dato ragione, dando il via libera al cambio anagrafico sui documenti.

Cambio di genere a 16 anni

La giovane transgender ed i suoi genitori sono stati rappresentati dall’avvocato trentino Alexander Schuster. "Un bellissimo traguardo" racconta il legale 45enne, difensore delle cause Lgbtq, al quotidiano torinese: "Ormai da 10 anni si affermano le sentenze che riguardano i minori, anche se spesso arrivano quando sono già maggiorenni. Questa è arrivata a 16 anni per la forte consapevolezza dell'adolescente, che ricordo essere stata confermata da specialisti e rigorosamente valutata all'interno del procedimento".

La sentenza del tribunale, riferisce il quotidiano L'Adige, che ne riporta alcuni stralci, di fatto autorizza la completezza irreversibile di un percorso che la giovane trentina, insieme con i genitori, sta vivendo da diversi anni. La giovane si è infatti identificata con il sesso femminile fin dall’infanzia. Una condizione che ha portato il policlinico Careggi di Firenze a diagnosticarle un "disturbo della identità di genere". È proprio sulla base di questa diagnosi che è iniziato un lungo e delicato percorso clinico di transizione. Nel 2020 la giovane, all'epoca 13enne, ha iniziato un trattamento ormonale prima per sospendere lo sviluppo puberale maschile: successivamente, nel 2022, ha intrapreso una terapia a base di estrogeni a dosi crescenti per indurre lo sviluppo "in senso conforme all’identità di genere".

La sentenza

I risultati della terapia ormonale femminilizzante, si legge nella sentenza, "sono immediatamente percepibili, tanto che il giudice ha dato atto nel corso dell’ascolto che il soggetto ha aspetto, movenze e voce femminili.

In sede di ascolto si è inoltre avuto pieno riscontro sia, in generale, della piena maturità psichica del minore, capace certamente di cognizione e volizione", sia, in particolare, della "ferrea convinzione e determinazione maturata da quest’ultimo in relazione al mutamento di sesso e alla condizione di armonia tra l’identità femminile - da sempre percepita - e quella fisica raggiunta in seguito alle terapie farmacologiche, che hanno modificato i caratteri sessuali secondari dell’attore, nonché la volontà di portare a termine il percorso intrapreso". Così i giudici motivano il loro "sì" al cambio di sesso per la giovane transgender.

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