La truffa dei falsi necrologi inizia a diffondersi in modo preoccupante a macchia d'olio in tutto il mondo: questo l'allarme lanciato da alcuni esperti americani, che spiegano come l'intelligenza artificiale sia diventata lo strumento privilegiato dei cybercriminali per massimizzare i loro profitti grazie a questo genere di frode online.
Il sistema è in realtà molto semplice e si basa su uno schema ripetitivo. Sfruttando le vaste potenzialità della AI, i truffatori generano dei necrologi fittizi, realizzati mediante l'utilizzo di una serie di parole chiave e di elementi clickbait in grado di indicizzare al meglio le ricerche effettuate sui principali motori di ricerca come Google e quindi di far convergere gli internauti sulla pagina greata ad hoc per attirare il numero maggiore possibile di utenti del web.
"Le truffe legate alla morte esistono da secoli, ma di solito sono a opera di criminali che si spacciano per il personale delle pompe funebri per ottenere denaro dalle famiglie in lutto" spiega Joshua Klopfenstein, cofondatore di "Lindenwood marketing", azienda che offre servizi digitali alle imprese funebri. In questo caso, tuttavia, le finalità dei criminali informatici sono ben altre. Questi ultimi, infatti, sono in grado di trarre profitto dalle entrate pubblicitarie generate attraverso l'articolo falso e proprio per massimizzare le visite sulla pagina web e di conseguenza i loro introiti, prendono di mira specificamente le celebrità e i personaggi con nomi ricercabili "ad alto traffico".
"Se sei qualcuno che i truffatori sostengono sia morto, ci sono solo due cose che puoi davvero fare", spiega al Daily Mail il dottor Chris Pierson, amministratore delegato della società di sicurezza informatica BlackCloak. "Prima di tutto dovresti informare tutti quelli che conosci che la truffa è in giro. Successivamente, dovresti bloccare tutti i tuoi account sui social media e implementare l'autenticazione a due fattori", suggerisce l'esperto. Questo specifico genere di raggiro non si verifica solo per le celebrità:"Sai che se sei stato preso di mira da questo tipo di truffa, i criminali informatici stanno guardando i tuoi dati. Non vuoi che entrino nei tuoi account e creino pagine di raccolta fondi per convincere i tuoi amici a donare", spiega ancora Pierson.
In questi casi recenti, che stanno prendendo piede ultimamente, lo scopo dei truffatori è invece differente, dato che non ci sono ricatti o estorsioni nè tantomeno raccolte fondi fittizie a favore della famiglia del finto defunto. Si tratta solo di attirare internauti per far soldi con i banner e le pubblicità, ed è molto difficile proteggersi da questo genere di raggiro."I finti necrologi di celebrità sono un'enorme fonte di guadagno", precisa ancora l'esperto,"se l'annuncio reca il nome di un vip gli utenti sono attratti. Ci cliccano sopra e i truffatori ottengono denaro generato dalla pubblicità".
Uno dei primi e più celebri casi risale a gennaio, quando ad essere "uccisa" da un necrologio fittizio fu la scrittrice del Los Angeles Times Deborah Vankin. Su uno si leggeva: "Deborah Vankin, una stimata giornalista i cui racconti eloquenti e penetranti illuminavano il mondo che ci circonda, è morta". Dopo l'iniziale sgomento, la scrittrice ha così raccontato la sua esperienza:"Stranamente non mi sono fatta prendere dal panico. All'inizio ero per lo più confusa, poi indignata". "Ero triste", ha proseguito, "leggere il proprio necrologio è un'esperienza surreale. Dopo aver parlato con gli esperti ho avuto paura per me, per i miei colleghi e in generale per la nostra società".
Dopo le numerose segnalazioni, Google ha tentato di correre ai ripari, e a marzo ha annunciato di aver modificato alcuni parametri per migliorare la qualità del
motore di ricerca e prevenire le frodi. Il falso necrologio di Vankin pare scomparso anche con ricerche approfondite, ma il timore è che i truffatori, scoperta la misura, possano riuscire ad aggirare queste nuove protezioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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