Tutte le cose che ci fanno star bene fanno male. E quindi?

Togliere l’alcol, togliere il fumo, togliere la carne, diventare addirittura vegani per morire sani? Solo una cosa è certa: la vita causa morte

Tutte le cose che ci fanno star bene fanno male. E quindi?
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Ogni anno escono studi su ciò che è dannoso e cosa no per la nostra salute. L’ultimo è dei ricercatori dell’University College of London, secondo cui ogni sigaretta fumata riduce di venti minuti l’aspettativa di vita. Che il tabacco faccia male non è una novità, però a me fa sorridere la quantificazione. Per dire, sempre nello stesso studio, si afferma che le persone che hanno fumato tutta la vita hanno perso dieci anni di vita. Ok, ma quali anni? Questo non lo sappiamo perché interviene la genetica e molti altri fattori. Se per esempio vivresti 95 anni, ti fermi a 85 anni, su cui qualcuno potrebbe anche riflettere: ho trent’anni, vale la pena di perdermi un piacere per vivere meglio e perdermi dieci anni di vecchiaia? Attenzione, perché se fumi da trent’anni ti dicono che ormai i danni fatti sono fatti, e allora perché dovrei smettere?

Comunque la mia riflessione non si ferma qui, anche perché è esistenziale. L’alcol, per esempio, oltre a tutti gli effetti psicotropi che lo inseriscono a tutti gli effetti tra le droghe, e nell’OMS nel Gruppo 1 dei cancerogeni certi, è un piacere. Attenzione, nelle linee guida non ci sono quantità minime non dannose per la salute (il vecchio detto che un bicchiere di vino fa bene). Anche qui bisognerebbe calcolare quanti anni di vita toglie un bicchiere di vino. Senza contare chi prende la macchina ubriaco, e magari uccide di colpo un non fumatore, che magari si stava risparmiando i suoi dieci anni di vita della vecchiaia.

Il punto è che, dal punto di vista salutistico, è tutto molto complicato. Quanti anni di vita tolgono gli insaccati e le carni processate (anche loro nel Gruppo 1 dei cancerogeni dell’OMS), e quanti i dolci, i grassi, quella che viene chiamata cattiva alimentazione, che per noi è la più buona perché il nostro cervello ragiona ancora come duecentomila anni fa, quando le prede dovevamo rincorrerle e il cervello ci dice ancora: «Mangia più che puoi e più è calorico e meglio è». Alla comparsa di Homo sapiens non c’erano i supermercati, e neppure le palestre, si correva per sopravvivere.

Ma assodato anche di togliere l’alcol, togliere il fumo, togliere la carne, diventare addirittura vegani (quei rompiscatole che nessuno vuole avere a una cena perché anche quello che pensavi potesse mangiare un vegano non lo mangiano, li avevi confusi con dei semplici vegetariani), quanti anni vivremo in più? Quando moriremo e di cosa? Moriremo sani? Ci divertiremo passando una vita mangiando lattuga e facendo pilates? In effetti le

tartarughe vivono molto (anche se non fanno pilates, hanno la stessa mia mobilità, più o meno). Ma una cosa è certa: la vita causa la morte. Poi ci sono molti modi tanto per allungarla (forse) quanto per renderla noiosa da morire.

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