Ultima generazione, camionista in Germania perde la pazienza e forza il blocco stradale

Ha rischiato di investire un filotto di attivisti di Ultima generazione il camionista che ha forzato l'ennesimo blocco stradale degli ecovandali

Ultima generazione, camionista in Germania perde la pazienza e forza il blocco stradale
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Dopo le centinaia di provocazioni in tutta Europa degli ultimi anni, gli attivisti di Ultima generazione si sono scontrati con la frustrazione di chi, bloccato dalle loro azioni mentre si reca a lavoro o mentre sta lavorando, ha reagito rischiando di causare una strage. In una caldissima giornata di luglio in tutta Europa, infatti, un camionista ha forzato il blocco degli attivisti e ha rischiato di investirli. Da prima, è sceso dal mezzo e li ha spostati con la forza in attesa dell'arrivo delle forze dell'ordine, ma notando che gli ecovandali tornavano al loro posto continuando a bloccare la sede stradale, ha deciso di agire con la forza per proseguire nel suo lavoro ed evitare di rimanere a lungo sotto il sole.

Le rimostranze degli attivisti sono sempre le solite e in Germania l'accusa è contro il governo tedesco, che secondo loro opera in "mancanza di pianificazione per affrontare la crisi climatica". Questi attivisti sono solo il braccio delle organizzazioni, la manovalanza di chi, sopra di loro, ha attuato per anni un indottrinamento tale da portare questi giovani a rischiare la vita e a compiere atti illegali in nome di una ideologia che non ha senso di esistere, soprattutto in Europa, dove tutti i governi sono impegnati nella transizione ecologica secondo i tempi e i modi che meglio si confanno all'economia e all'industria locale. Ma gli attivisti vorrebbero scrivere le agende dei governi, di dicono traumatizzati dal cambiamento climatico e agiscono senza cognizione di causa in nome di qualcosa che nemmeno conoscono, come dimostrano a più riprese quando vengono coinvolti nel dibattito.

In media hanno poco più di vent'anni e non fanno altro che ripetere come dischi inceppati la solfa che è stata loro inculcata, senza capire e senza avere un minimo di senso critico per quanto fanno e dicono. Ultimamente si registrano blocchi stradali in cui gli attivisti di ancorano all'asfalto utilizzando le resine, non più la colla, per rallentare ulteriormente le operazioni di spostamento dalla sede stradale.

Resine che non sono altro che un prodotto dell'industria chimica che loro combattono e che rischiano di causare gravissimi danni nel caso in cui le forze dell'ordine non rischiano a liberarli con gli strumenti non invasivi.

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