"Viva il 7 ottobre". Lo sfregio dei pro-Pal: torna l'intifada studentesca

Fa rabbrividire il grido con cui il le organizzazioni pro-Pal hanno annunciato la ripresa delle proteste negli atenei italiani

"Viva il 7 ottobre". Lo sfregio dei pro-Pal: torna l'intifada studentesca
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"Viva il 7 ottobre". Fa rabbrividire e indignare il grido con cui il le organizzazioni pro-Pal hanno annunciato ufficialmente la ripresa delle proteste negli atenei italiani. Torna l'intifada studentesca, trasportata dal vento dell'odio e dell'antisionismo militante. Dopo un anno di occupazioni e ostilità, gli antagonisti sono pronti a rinnovare la loro lotta. "Boicottiamo, resistiamo, sabotiamo", si legge in un delirante comunicato diffuso in rete e intriso di violenze verbali in grado di ferire e di oltraggiare la memoria di chi ha perso la vita per mano dei terroristi di Hamas.

"Il vento della Resistenza soffia di nuovo nelle aule universitarie, forte come mai prima. Il 7 ottobre 2024, a un anno dell'eroico attacco della Resistenza palestinese contro l'entità sionista, torna ufficialmente l'intifada studentesca nelle università italiane", hanno infatti scritto gli attivisti anti-Israele. Nella follia retorica e ideologica di questi manifestanti, la strage compiuta dagli islamisti è diventata un atto eroico. Una ricorrenza da celebrare. Nessuna parola però sugli stupri, le violenze di gruppo, gli assassini a sangue freddo e le mutilazioni denunciate dagli israeliani in quella giornata di terrore.

Nel comunicato diffuso in rete, i pro-Pal hanno anche ribadito i tre obiettivi della loro mobilitazione negli atenei. Primo: il boicottaggio accademico di lsraele. Secondo: la rottura degli accordi con aziende ed "enti complici del sionismo e del genocidio". Terzo: "contrastare la militarizzazione delle università". Le istanze proposte vengono presentate come qualcosa di categorico e di non negoziabile. "Non ci può essere dialogo con un sistema che è la negazione stessa dei diritti umani", si legge al riguardo sui social. Da più parti sorgono però timori e apprensioni rispetto al rischio che le proteste giovanili contro Israele si trasformino in una sorta di pericolosa caccia all'ebreo, motivata da argomentazioni che rischiano di fomentare l'antisemitismo.

"Ecco a voi la nuova versione aggiornata del Mein Kampf. Se qualcuno manifestasse per le brigate rosse o a favore della strage di Piazza Fontana verrebbe giustamente stigmatizzato e si alzerebbero degli scudi da parte di tutta la classe politica italiana. Invece si tratta di Israele e degli ebrei e dunque intervengono in pochi", ha lamentato il consigliere comunale di Milano, Daniele Nahum, in riferimento al comunicato in cui i collettivi hanno esaltato il 7 ottobre come "eroico".

"Questa organizzazione scrive addirittura nel suo manifesto 'Viva il 7 ottobre'. Direi che il problema dell’antisemitismo in Italia sia un pochino più urgente del ritorno del fascismo. Anche perché se non è fascismo questo allora ditemi di cosa si tratta", ha concluso Nahum.

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