"Erano in 19...". Ma il tassista sventa l'assalto della baby gang a Milano

Milano ancora una volta palcoscenico di un'aggressione per mano di una baby-gang: a salvare le vittime l'arrivo di un taxi che li carica a bordo e li porta via

"Erano in 19...". Ma il tassista sventa l'assalto della baby gang a Milano
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Ancora una volta, nella città violenta e senza regole che è diventata Milano da qualche anno, è stato un tassista a salvare la vita di alcune persone aggredite in strada. I taxi sono tra i pochi mezzi che circolano a ogni ora del giorno e della notte, anche nelle zone lontane dal centro. Presidiano il territorio e anche se sono tra le categorie meno apprezzate dall'opinione pubblica, la loro presenza si è rivelata spesso decisiva. L'ultimo caso risale a pochi giorni fa, quando un gruppo di ragazzi che stava passeggiando in via Gola, zona Navigli, è stato aggredito da una baby-gang. Solo l'intervento del tassista ha evitato conseguenze peggiori.

"Siamo vivi per miracolo", ha detto Massimo Manzi, uno degli aggrediti, al Corriere della Sera ricordando quella notte di terrore. Lui ha 26 anni e vive nel capoluogo lombardo, dove lavora come informatico. Come tanti suoi coetanei, frequenta la zona dei Navigli, che è tra le più rinomate per la movida serale. Quella sera erano in quattro, insieme a Manzi c'erano anche altri amici che erano venuti a trovarlo a Milano per festeggiare un compleanno ma che, dopo questa esperienza tremenda, hanno giurato di non mettere più piede del capoluogo.

Dopo la serata trascorsa in una discoteca in zona di via Genova, avevano bisogno di un taxi per rientrare a casa e la sicurezza del locale avrebbe consigliato loro di andare verso via Gola. "Nel tragitto chiamo il radiotaxi, ma senza fortuna: lunga attesa senza risposta. Anche le app per le prenotazioni fanno i capricci. Raggiungiamo via Gola al civico 31 e lì vicino, all'angolo con via Segantini, c'è una fermata del bus", spiega Manzi. Le difficoltà nel chiamare i taxi a Milano sono ben note e senza la possibilità di prendere un mezzo pubblico dopo una certa ora, le alternative per avere un auto sono molto poche.

Ma è quando il gruppetto, formato da due ragazzi e due ragazze, si ferma che inizia il dramma. Vengono raggiunti dal gruppo di malviventi, circa 19, due dei quali armati di coltello. Li minacciano, chiedono 50 euro ed è in quel momento che arriva un taxi. "La mia telecamera sta registrando", dice l'autista rivolgendosi alla banda, che però non si allontana. Non senza difficoltà, il gruppo riesce a salire sull'auto ma la banda è riuscita a rubare la borsa di uno di loro. Il tassista lo segue e l' aggressore la lascia cadere a terra ma nel frattempo sono arrivate persone più adulte, con le quali scoppia una rissa.

"Probabilmente i padroni della piazza di spaccio che 'puniscono' i più giovani per l'agguato", spiega ancora Manzi al Corriere. Per loro la disavventura è finita bene ma per un caso come questo, quanto ce ne sono che finiscono peggio?

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