La delibera sul nuovo regolamento dei taxi capitolini rischia di creare qualche problema anche allinterno della maggioranza che sostiene Alemanno. Nei giorni scorsi era stato raggiunto il compromesso di rinviare a settembre almeno la parte del documento che riguarda gli aumenti delle tariffe; ora, invece, sembra tornato di nuovo tutto in discussione. Da una parte cè lopposizione di sinistra che, per ovvi motivi, si oppone allapprovazione della delibera. Stesso discorso vale per le associazioni degli utenti e dei consumatori che, dal loro punto di vista, non tengono in alcun conto il fatto che le tariffe romane siano tra le più basse in Italia. Nel mezzo cè chi riconosce la necessità di adeguare gli incassi da tassametro, ma parla del 10 per cento al massimo e possibilmente in autunno o addirittura lanno prossimo. Dallaltra parte, oltre ai diretti interessati (cioè i soci delle cooperative che gestiscono il servizio) cè gran parte della maggioranza di centrodestra che vorrebbe accompagnare gli aumenti a un miglioramento del servizio, allintroduzione di regole di bon ton e anche allinasprimento delle sanzioni per gli inadempienti.
I tassisti romani, negli ultimi anni, hanno avuto una contrapposizione netta con le giunte di sinistra (soprattutto per le vicende legate al rilascio delle nuove licenze, spesso usate in maniera ricattatoria) e hanno sostenuto in maniera convinta lelezione di Alemanno: per questo ora si aspettano un doveroso riconoscimento, e premono afinchè gli aumenti entrino in vigore subito. La tanto contestata delibera, intanto, verrà votata tra mercoledì e giovedì in consiglio comunale. Così è deciso nellordine dei lavori, ma i dubbi sono più delle certezze. Allinterno dellAula Giulio Cesare, maggioranza e opposizione si stanno dividendo tra chi sostiene una o laltra sigla sindacale dei tassisti romani e chi invece si considera «a-taxi».
Se il Pdl, in linea di massima, è favorevole allaumento delle tariffe, i rampelliani si trovano daccordo con la tesi di Loreno Bittarelli del 3570 che si dice favorevole a rivedere la tariffa al rialzo, ma con aumenti minori e in vigore da subito. Il consigliere comunale del Pdl Maurizio Berruti parla, invece, «di un aggiornamento delle tariffe solo tecnico, un prezzo amministrato, una tariffa-ponte che ci trasporterà da un metodo illegittimo a uno legittimo».
Da parte del laboratorio per Roma, per bocca di Antonello Aurigemma, «non si deve andare dietro ai tassisti. Noi siamo a-taxi perché non bisogna entrare nel merito delle tariffe ma costituire una commissione tecnica con delibera consiliare, non in seno allagenzia della mobilità così come chiesto dallemendamento Berruti, ma formata in modo più distaccato».
Da parte dellopposizione Mario Mei (Pd) dice «no allaumento di una tariffa tra le più alte esistenti» e chiede, a titolo esclusivamente personale e non di partito, «la necessità di installare il Gps». Un aumento «ingiustificato» per Alessandro Onorato dellUdc mentre un atteggiamento estremamente concreto arriva da La Destra.
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