Bmw Z8, una tedesca degna di Bond

Ispirata alla mitica 507 degli anni '50, la Bmw Z8 roadster è stata un gioiello fugace della leggenda automobilistica di Monaco di Baviera: l'unica a sfiorare il cuore di Bond per questioni che potremmo quasi dire "sentimentali"

Bmw Z8, una tedesca degna di Bond

Quando la Bmw era in procinto di lanciare la sua nuova roadster a un passo dal balzo nel nuovo millennio, qualcuno a Monaco di Baviera pensò che affidarla, in anteprima, a un professionista dello spionaggio sarebbe stata la strategia di markenting migliore di tutti i tempi. Così, nel diciannovesimo capitolo della fortunata saga cinematografica incentrata sulle temerarie imprese dell'agente segreto James Bond, un apprezzatissimo Pierce Brosnan finisce per aggirarsi nella foresta dell'Azerbaijan con una splendida Bmw Z8 Roadster color argento; diversi mesi prima dal suo debutto ufficiale al Los Angeles Auto Show. Era il 1999. Secondo il calendario di 007, Il mondo non basta.

Prodotta dal 1999 al 2003, la bramata Z8 era il risultato da produzione in serie della concept car Z07 presentata nel 1997, progettata come “esercizio di stile” evocativo della celebrare 507 che la casa automobilista tedesca nota sotto lo stemma che portava "l'elica bianca nello sfondo blu del cielo" aveva prodotto dal 1956 al 1959 - un vero e proprio spettacolo su ruote realizzato da Albrecht von Goertz.

Obiettivo della Bmw, che affidò lo sviluppo del progetto al designer Henrik Fisker, era quello di realizzare una nuova roadster che potesse competere con la SL della Mercedes-Benz. Ne risultò un vero e proprio gioiellino a trazione posteriore con abitacolo estremamente arretrato, un bel cofano allungato a contrastare la linea inconsueta, e un muso affusolato come chiaro tributo dei "tre volumi" che avevano caratterizzato la vecchia e bellissima 507.

L’eccellenza di quest’auto pensata come una edizione limitata - ne verranno prodotti solo 5.703 esemplari di cui 550 con pacchetto Apina -, contemplò particolari distintivi come un telaio dotato di diverse parti in alluminio, una ben ponderata la distribuzione dei pesi, pneumatici Run Flat per ruote da diciotto pollici, innovativi fari con tecnologia xeno e indicatori di direzione al neon a suggellare un desing dalle linee tanto retrò quanto innovative. Spinta da un motore V8 aspirato capace di erogare 400 Cavalli M S62 con cambio manuale a sei marce, la Z8 poteva contare sul “motore più potente mai realizzato” fino a quel momento per un’auto prodotta in serie dalla Bmw. Il Dynamic Stability Control e un differenziale autobloccante erano adibiti al controllo della scheggia capace di raggiungere gli 0-100 km/h in appena 4,7 secondi.

Furono sufficienti appena tre anni a vendere tutti i modelli messi in produzione. Rendendo la Z8 - forse paragonabile solo alla Z1 Roadster per fascino e apprezzamento dagli amanti del genere - una delle Bmw più ambite dagli appassionati nelle auto a cavallo tra gli anni '90 e i primi 2000. Tanto da lasciarle raggiungere l'attuale quotazione di oltre 200mila euro di valore.

Nel film la nostra bella roadster color argento finisce segata in due parti dall'elicottero dotato del particolare optional "seghe taglia bosco" del cattivone di turno per tentare di placare il nuovo agente 007. Un calzante Pierce Brosnan che non delude nei panni di un gentleman britannico - nonostante tutti sappiano essere irlandese. Degna di nota, invece, sarà l'ultima apparizione dell'adorato Desmond Llewelyn nei panni del maggiore Geofrey Boothroyd, il mitico ufficiale dell'intelligence britannica meglio noto come "Q", addetto alle dotazioni particolari e strabilianti che avevano accompagnato Bond in tutte le sue precedenti missioni.

Sarà in onore di questo "addio" cinematografico - più che per l'indiscutibile bellezza dell'auto in questione - che per la prima e l'ultima volta Bond esprime una certa preoccupazione nell'aver completamento distrutto l'equipaggiamento fornitogli da Q. Il quale era solito ripetere: "La prego di riconsegnare intatto l'equipaggiamento al termine della missione".

Come nuova Bond car - la sua vera unica e originale Bentley era "un po' superata" secondo gli specialisti della sezione 6 del Military Intelligence raccontato da Fleming - la Z8 riscuoterà la sua parte d'attenzione. Sebbene il ritorno dell'Aston Martin V12 Vanquish nel capitolo successivo basterà ad oscurarne completamente il tiepido successo.

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