Il designer Drudi: "Così ho creato il logo del primo club ufficiale della Classe G"

"La sfida più grande è stata riuscire a bilanciare l’aspetto tecnico con quello emozionale"

Il designer Drudi: "Così ho creato il logo del primo club ufficiale della Classe G"
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Aldo Drudi, classe 1958, è senza dubbio uno dei più importanti designer italiani. La sua carriera, lunga e brillante, ha lasciato un segno profondo soprattutto nel mondo del motorsport. A partire dagli anni '70, Drudi ha creato caschi e livree per alcuni dei piloti più celebri della storia del motociclismo. Da Marco Lucchinelli e Randy Mamola, passando per leggende come Mick Doohan, Kevin Schwantz, fino ai più recenti Marco Simoncelli, Loris Capirossi, Max Biaggi e Valentino Rossi. Il suo stile innovativo, dinamico ed espressivo lo ha reso un punto di riferimento indiscusso per il mondo delle due ruote. Ma la sua versatilità lo ha portato a lasciare un segno anche in settori come la moda, l'automotive di lusso e la nautica.

La sua capacità di fondere arte e funzionalità lo ha portato a vincere ben due Compassi d'Oro, il più prestigioso riconoscimento nel campo del design industriale, per la sua visione innovativa e la capacità di trasformare oggetti funzionali in vere e proprie opere d'arte.

Di recente, Drudi ha prestato il suo talento alla realizzazione del logo per il G Owner Tribe (GOT), la prima community ufficiale al mondo dedicata ai possessori della leggendaria Mercedes Classe G. Un’opera d'arte che riflette l'essenza di questa icona del mondo off-road.

Da dove ha tratto ispirazione per il logo del GOT?

"A volte, creare un logo richiede settimane di lavoro e riflessioni. Ma in questo caso è stato diverso. Mi è bastato sedermi all'interno di una Classe G e osservare i dettagli che la rendono unica. Guardando i pulsanti dei differenziali, ho notato una sorta di disegno tribale, un simbolo di appartenenza che solo chi possiede una Classe G può veramente comprendere. Da lì è nata l'idea di elaborare quel concetto e di esaltare il senso di appartenenza che lega i membri della community. Quel simbolo, in fondo, non è solo un dettaglio tecnico: è un segno distintivo, un tratto d’identità che volevo celebrare nel logo del G Owner Tribe."

Aldo, quali sono stati gli elementi più difficili da rappresentare nel logo del G Owner Tribe e come li ha affrontati?

"La sfida più grande è stata riuscire a bilanciare l’aspetto tecnico con quello emozionale. La Classe G è un’icona di robustezza e affidabilità, ma allo stesso tempo è un veicolo che evoca passione, avventura e uno stile di vita esclusivo. Dovevo creare un logo che fosse immediatamente riconoscibile dagli appassionati e che parlasse a loro in modo intimo, ma che allo stesso tempo rappresentasse l’anima funzionale del veicolo. Ho voluto mantenere un design semplice, essenziale, ma ricco di significato. Il risultato è un simbolo che, come la Classe G, unisce tradizione e innovazione. Rappresentare questo equilibrio non è stato facile, ma è anche ciò che rende unico il progetto."

Cosa significa per lei aver contribuito a rendere unico il primo Club al mondo dedicato alla Classe G?

"Per me, lavorare al progetto del G Owner Tribe è stato sia una sfida che un grande onore. La Classe G non è solo un’automobile, ma una leggenda, un simbolo di forza e carattere che ha saputo attraversare i decenni senza mai perdere la propria identità. Contribuire a rendere unico il primo club ufficiale dedicato a questo modello significa lasciare un'impronta personale su una storia già straordinaria.

Il mio obiettivo non è solo creare stile, ma anche trasmettere l’essenza di un brand e delle persone che lo vivono. Con il logo ho voluto esprimere lo spirito avventuroso e distintivo che caratterizza i proprietari di una Classe G. Essere parte di questo progetto mi rende particolarmente orgoglioso."

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