Honda NS-X , figlia di un Dio minore

La nipponica Honda non fu nient’altro che una sorta di guanto di sfida del colosso giapponese alla "rossa" di Maranello

Honda NS-X , figlia di un Dio minore

Mettetevi comodi, sedetevi sul divano, fate partire l’ultimo CD con le musiche originali di Fast and Furios, con una bella stecca di Red Bull ghiacciate. E partiamo. Nel senso che ripercorriamo la vicenda della Honda NS-X (nome in codice). L’intento è quello di far conoscere ai più o ai meno lo saprete voi e di parlare, oltre che di auto che ci hanno fatto sognare, anche di auto che sono state poco sotto le luci della ribalta, ma che hanno costituito un importante tentativo di contrastare l’egemonia delle grandi Factory del Vecchio Continente. Sono loro, quelle ”figlie di un Dio minore” che a noi, inguaribili romantici del carburatore, allevati a pane e Ferrari non diciamo che ci abbiano fatto storcere il naso, ma che abbiamo sempre guardato con un certo distacco. Alle volte anche sbagliando. Tra queste stelle brilla la Honda NS-X, la rivale dichiarata di una delle più ‘nazional popolari’ Ferrari al mondo, la 348 Tb. La nipponica Honda non fu nient’altro che una sorta di guanto di sfida del colosso giapponese alla ‘rossa’ di Maranello.

Honda NS-X

Una leggenda metropolitana vuole che un giapponese, con taccuino e teleobiettivo, si sia visto aggirarsi a Maranello spesso nei pressi della sede della Ferrari quando le prime 348 di preproduzione uscivano per i test di collaudo. Si accorsero anche gli abitanti del posto della sua presenza, e cercarono di depistarlo, ma ormai era troppo tardi, l’uomo con la Nikon e teleobiettivo con zoom a infrarossi aveva colpito. Nel mirino cercava proprio lei, la ‘rivale’ 348, era lei il punto di riferimento. Si stava attuando l’ormai famigerato ‘fotografa, copia, migliora’ e riproduci. Per cui fu creato alla Honda un reparto di corpi speciali scelti tra i migliori uomini di casa Honda. Circa 200 tra i più valorosi avrebbero avuto l’onore di assemblare quella che doveva essere la massima espressione della tecnologia della Casa del Sol Levante. Si misero di impegno, con leghe leggere a profusione, e quella fu una delle prime supercar costruita in alluminio, con motore ovviamente in posizione centrale, per una migliore distribuzione dei pesi, motore di 3 litri di cilindrata con oltre 270 cavalli di potenza, due posti ‘secchi’ ma comodi, in un abitacolo che doveva ricordare quello degli aerei da combattimento. L’unico neo era forse costituito da quel volantino che faceva un po’ troppo "Civic".

Honda NS-X

Ma in compenso c’era tanta sostanza. Dal telaio, gruppo sospensioni, al motore, un insieme perfetto, stracollaudato nelle corse… e che vide completata la sua messa a punto nientemeno che dal grande campione di Formula 1 Ayrton Senna. La Honda andava forte, spinta da un bel 6 cilindri aspirato abbinato a un telaio rigidissimo: un’auto divertente e soprattutto facile da guidare. E da usare tutti i giorni. Quantoal nome in codice NS-X, fu poi modificato in NS-X (non ci voleva molta fantasia) che significava ‘Nuova Sportcar Sperimentale’. E ci erano riusciti anche in tempi tutto sommato brevi. Oggigiorno sono poche le NS-X in vendita, se si considera che quelle introdotte nel nostro mercato da nuove non arrivarono a sfiorare le 200 unità. Anche perché il suo prezzo di listino iniziale era di 127 milioni di lire. Di conseguenza quelle rimaste non sono tante, e chi le cerca rischia di pagarle care, con quotazioni che vanno dagli 80 agli oltre 100.000 euro. Ma questo è l’unico, vero problema. Perché dopo la strada è abbastanza in discesa: possedere e mantenere una NS-X in buono stato, anche se di quasi 30 anni, non è difficile, a parte alcuni controlli di cui riferiamo a parte. Honda è un marchio che gode di ottima reputazione dal punto di vista dell’affidabilità della meccanica, la linea non sente neanche troppo il peso degli anni, ci sono sportive attuali che sembrano giurassiche rispetto alla NSX. Certo: non avrà mai il carisma di una Ferrari (348 a parte) o di una Lamborghini, ma forse non era neanche un obiettivo della Casa nipponica il voler competere sullo stile, sull’estetica.

Honda NS-X

Aveva deciso di puntare tutto sui contenuti, sulla guidabilità e sull’affidabilità condite con tanta sostanza. Le sue vere concorrenti dell’epoca, a parte la già citata Ferrari 348tb, furono la Toyota Supra, la Nissan 300ZX, la Mitsubishi 3000 GT e la Mazda RX-7. Sebbene sia estremamente affidabile, nell’approcciarsi ad una NS-X vanno considerati alcuni punti che vanno controllati a fondo. Acquistare una NSX adesso potrebbe essere una buona mossa, soprattutto se si tratta di uno degli ultimi esemplari prodotti. Infatti la NS-X è stata migliorata anno dopo anno, anche se l’affidabilità della meccanica Honda, come abbiamo detto, è assolutamente proverbiale.

Progettata con grande cura, evidenzia un’attenzione ai dettagli che ci si può aspettare solo da una Honda. Qualcuno la ricorderà e qualcun altro non ricorderà un bel nulla, ma sta di fatto che nella storia delle supercar del lontano oriente la NS-X fu una regina.

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