Quanto costa ricaricare un'auto elettrica alle colonnine: confronto tariffe e i trucchi per risparmiare

Una guida completa su come risparmiare, sul panorama dei distributori e su prezzi con e senza abbonamento

Quanto costa ricaricare un'auto elettrica alle colonnine: confronto tariffe e i trucchi per risparmiare

La domanda che tutti si fanno quando si parla di mobilità elettrica è “quanto costa ricaricare un’auto elettrica alle colonnine pubbliche”? Non c’è una risposta univoca perché non c’è un prezzo unico: esattamente come per il pieno di benzina, il costo varia a seconda del luogo della ricarica e del gestore. La benzina costa solitamente meno alle pompe bianche dei supermercati, mentre raggiunge il suo massimo in autostrada con il “servito”. Qualcosa di simile accade per l’elettricità, con una grande differenza: per la benzina non si può fare un abbonamento mensile che ci fa risparmiare, per la ricarica dell’auto elettriche, invece, si può.

Il grande trucco per risparmiare è infatti questo: non ricaricare mai, se non in situazioni di emergenza, utilizzando il prezzo a consumo. Trascorso un primo periodo (da qualche settimana a un paio di mesi) necessario per prendere le misure con i consumi di elettricità della propria vettura, infatti, ci si può fare un’idea dei kWh consumati.

Il consiglio è quindi quello di non essere pigri: prendete carta e penna, un foglio di calcolo o qualsiasi altro strumento riteniate più comodo e segnatevi quanto ricaricate e quanto consumate, così da avere subito una media dei vostri consumi mensili. A quel punto, potrete scegliere uno dei pacchetti che diversi gestori propongono: a fronte di un pagamento fisso mensile, avrete un monte di kWh utilizzabili per la ricarica. Solitamente il prezzo dell’abbonamento è talmente più basso che, anche se non doveste utilizzarli tutti, risparmiereste comunque sulla stessa ricarica fatta pagando ogni singolo kWh.

Prima di darvi una panoramica dei prezzi con e senza abbonamento, sappiate che scegliendo un gestore, la sua app/tessera potrà quasi certamente essere utilizzata anche sulle colonnine di ricarica che non hanno il marchio del vostro fornitore, semplicemente perché esistono accordi di roaming (come quello per i cellulari) che permetteno di ricaricare sulla rete di altri operatori. Informatevi quindi con il gestore su tali accordi e scegliete quello con maggior copertura nella zona in cui vivete/lavorate.

Enel X Way - JuicePass

Enel X Way è stata tra le prime grandi società dedicate alla ricarica. L’applicazione da scaricare si chiama JuicePass, nel tempo è migliorata molto e oggi permette di avere lo storico delle nostre ricariche, gestire più veicoli e avere anche un grafico della potenza di ricarica, se siete tra quelli che vogliono vedere nel dettaglio le prestazioni della vostra vettura in termini di curva di potenza. Ricaricare in corrente alternata costa 0,58€ al kWh, ricaricare in corrente continua fino a massimo 150 kW costa 0,89€ al kWh e servono 0,99€ al kWh per quelle colonnine più potenti di 150 kW. Ci sono due abbonamenti flat: l’offerta Small costa 25€ al mese e include 70 kWh, per un costo unitario di poco più di 0,35€ al kWh utilizzabile a prescindere dalla colonnina. L’offerta Large costa 45€ al mese per 145 kWh, costo unitario di 0,31€ al kWh.

BeCharge

BeCharge è l’azienda che fa parte del gruppo Eni-Plenitude. In poco tempo si è imposta tra i player più importanti nel mondo della ricarica, e oggi ha una rete che include sia colonnine in corrente alternata, sia colonnine rapide in corrente continua. L’app è fatta bene, aggiornata spesso e con tante funzionalità utili a chi guida un’auto elettrica. Ricaricare in corrente alternata con BeCharge costa 0,60€ al kWh alle colonnine fino a 22 kW. Se ricarichiamo in corrente continua i prezzi sono di 0,85€ al kWh (potenza massima di 99 kW) oppure 0,65€ al kWh (potenza massima di 99 kW), 0,90€ al kWh (potenza massima di 149 kW) e infine 0,95€ con potenze superiori a 150 kW. BeCharge complica di più le cose in termini di frazionamento rispetto ad Enel X Way, ma i prezzi a consumo sono più interessanti in alcune di queste fasce. Per quanto riguarda gli abbonamenti, invece, l’offerta è più variegata: si parte da 50 kWh a 20€ al mese (prezzo unitario di 0,4€ al kWh), si prosegue con la Be Regular da 100 kWh a 38€ al mese (prezzo unitario di 0,38€), con Be Large da 250 kWh a 90€ al mese (prezzo unitario di 0,36€) e si termina con Be Electric da 500 kWh a 175€ al mese (prezzo unitario di 0,35€). Tra le opzioni disponibili ci sono poi i pacchetti prepagati che offrono un piccolo sconto per utilizzare la tariffa a consumo.

Tesla Supercharger

Tesla è stata la prima azienda ad investire pesantemente su un’infrastruttura di ricarica, e fino a poco tempo fa era esclusiva per i clienti di Elon Musk, con prezzi variabili a seconda del periodo che andiamo a prendere in esame. Oggi le cifre sono salite a 0,60/0,66€ al kWh e, a differenza degli altri concorrenti, la tariffa è fissa a prescindere dalla velocità di ricarica perché tutte le postazioni sono in corrente continua. Il sistema dei prezzi, però, varia in maniera dinamica perché Tesla ha spesso proposto tariffe ridotte nelle fasce orarie di minor affollamento. Oggi, anche in Italia, chiunque abbia un’auto elettrica (di qualsiasi marca) può ricaricare ai Supercharger di Tesla con tariffe di 0,83€ al kWh nella fascia di picco massimo (16.00-20.00) e tariffe di 0,74€ al kWh in tutti gli altri orari.

Sottoscrivendo un abbonamento mensile da 12,99€ al mese, si può accedere ad uno sconto: 0,67€ al kWh dalle 16.00 alle 20.00 e 0,60€ in tutte le altre fasce orarie. Chiaro che i Supercharger vanno scelti solo se avete necessità di una ricarica rapida, altrimenti conviene puntare su altri operatori che hanno in gamma anche le colonnine lente in corrente alternata a prezzi più bassi con l’abbonamento.

Ionity

La rete di Ionity è più semplice nelle tariffe: il costo a consumo, senza abbonamenti, è di 0,79€ al kWh, eccezion fatta per l’utilizzo le colonnine in corrente continua da massimo 50 kW che hanno un costo di 0,49€ al kWh e che sono quelle in roaming a marchio Enel X Way.

Pagando un abbonamento mensile di 17,99€, si accede alla tariffa agevolata di 0,35€ al kWh, un’offerta che fa gola a chi utilizza spesso la ricarica presso le colonnine super veloci di Ionity (fino a 350 kW) e che si ripaga facilmente per questa tipologia di utenti.

Ricarica elettrica

Duferco

Anche Duferco ripropone un tariffario simile, nella struttura, a quello degli altri fornitori di ricarica: 0,65€ al kWh ricaricando su qualsiasi colonnine (corrente alternata o continua) fino a 50 kW di potenza, 0,79€ al kWh su tutte le stazioni con potenza superiore a 50 kW.

L’abbonamento propone 200 kWh al mese a 129€, con un prezzo unitario di 0,645€ al kWh, non il più conveniente tra i pacchetti abbonamento. Acquistando una prepagata, valida però solo sulle colonnine fino a massimo 50 kW, si avranno 100 kWh da spendere in tre mesi a 65€ (0,65€ al kWh) oppure 150 kWh da utilizzare nel trimestre a 95€ (0,63€ al kWh), o ancora 400 kWh, sempre spendibili nell’arco di tre mesi, a 249€, con un prezzo unitario di 0,62€.

Bonus colonnine

A2A

A2A ha costi unitari, per le tariffe a consumo, di 0,56€ al kWh nelle colonnine in corrente alternata e 0,86€ al kWh in quelle in corrente continua fino a 99 kW (altrimenti il prezzo passa a 0,95€ al kWh). Gli abbonamenti sono tre: Small da 25€ al mese per 30 kWh (prezzo unitario di 0,83€ al kWh), Medium da 36€ al mese per 80 kW (0,45€ al kWh) e Large da 62€ al mese per 180 kWh (0,34€ al kWh).

ACEA

Acea, infine, offre solamente il servizio di ricarica a consumo: con 16€ si acquista la tessera (o si utilizza l’app, include le colonnine di Acea e di Enel X Way in roaming), con 0,50€ si prenota la colonnina e il prezzo è molto semplice: colonnine Quick in corrente alternata a 0,58€ al kWh e colonnine Fast in corrente continua a 0,68€ al kWh.

La critica

La profilazione a seconda della potenza, per le ricariche a consumo, non è l’ideale in un settore che viene già percepito come complicato e pieno di termini da imparare. Di fronte ad un tariffario così esteso, infatti, non si fa altro che generare confusione e sarebbe utile avere due offerte, una per la ricarica in corrente alternata, una per quella in corrente continua, a prescindere dalla potenza. Inoltre, per premiare gli utenti più fedeli, sarebbe anche ideale che gli abbonamenti permettano di ricaricare su qualsiasi colonnina di qualsiasi potenza, possibilità che invece viene preclusa da alcuni operatori che richiedono un extra.

Nota finale: le tariffe sono aggiornate alla

data di pubblicazione e i prezzi potrebbero calare quando l’attuale situazione geo-politica si risolverà, raffreddando i costi dell’elettricità che sono cresciuti nei mesi scorsi un’impennata anche nel settore domestico.

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