Alzi la mano chi non rammenta la scena di quel vetro appannato, di quelle cinque dita piazzate di botto contro quello spessore, per raccontarci che pochi istanti prima della tragedia Jack e Rose hanno potuto finalmente abbandonarsi ad una notte di passione. Il Titanic di James Cameron ha segnato trasversalmente generazioni intere e quella manciata di secondi si è ascritta all'epica cinematografica, conquistando nel 1997 - e anche dopo - il sorriso degli spettatori. Tutti, in fondo, amano le storie d'amore a lieto fino. Peccato soltanto per quell'iceberg grande come un paio di villette a schiera, ma comunque è stato bello crederci, almeno per un po'.
Rincorsa per tutto il transatlantico da Caledon Hockley, il possessivo compagno di Rose, la coppia deve cercare un pertugio per stare insieme in segreto, al riparo dai giudizi e dagli scatti d'ira altrui. Ad offrire questa sponda è il reparto vetture collocato nella pancia della nave: Jack apre la maniglia di una macchina rossa, i due si infilano dentro, i vestiti vengono tolti in fretta ed il resto è tutta una deflagrazione sessuale. Com'è andata dopo lo sappiamo.
Quel che resta meno noto è il fatto che quella macchina, secondo le ricostruzioni successive, sia esistita davvero. E si trovi, ancora oggi, in fondo all'oceano, trascinata a picco insieme al gigante metallico. Si trattava, infatti, di una Renault Type CB Coupé de Ville, un vero sfarzo per l'epoca. Roba che si potevano permettere soltanto i passeggeri di prima classe e che quello squattrinato di Jack aveva forse soltanto sognato. La vettura - quella reale - era di proprietà del milionario americano William Carter, che riuscì miracolosamente a salvarsi da quelle avviluppanti acque gelide e dal risucchio della nave, salendo in tempo su una scialuppa di salvataggio insieme alla moglie e ai due figli.
Carter aveva assicurato la macchina per un valore oggi corrispondente a circa 6mila euro, ma certo doveva immaginarsi - al massimo - un graffio o poco più. Questa Renault montava un motore da 35 CV e si trovava in compagnia di almeno altre 30 macchine, anche se i registri cartacei sono ovviamente andati a farsi benedire. Era lunga circa 240 cm e larga 120, per uno spazio complessivo da 4 posti all'interno dell'abitacolo. La velocità massima toccata sfiorava i 35 km/h. Fu lo stesso Cameron a volere approfondire nel dettaglio la vicenda, scoprendo anche che oggi le aste specializzate propongono gli ultimi esemplari di questa ormai rarissima vettura, uscita di fabbrica nel 1912, alla cifra di 250mila euro. Quello che invece si sa, e che separa la realtà dalla finzione cinematografica, è che la Renault venne smontata a pezzi per essere trasportata in America.
Molti tecnici,
nel corso del tempo, hanno ipotizzato una sua operazione di recupero. Oltre un secolo di acqua salata, però, l'ha sicuramente corrosa dentro e fuori, rendendola irriconoscibile. Molto meglio, allora, ricordarla nel film.
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