Autostrade, dopo il Lazio anche il Tar Piemonte blocca aumenti in tangenziale

Dopo il Tar del Lazio, anche il Tar Piemonte, accogliendo il ricorso presentato dalla Provincia di Torino contro il decreto del presidente del Consiglio dei ministri, ha bloccato gli aumenti in tangenziale. Saitta: «Fermato un provvedimento ingiusto»

Dopo il Tar del Lazio, anche il Tribunale amministrativo del Piemonte, accogliendo il ricorso presentato dalla Provincia di Torino contro il decreto del presidente del Consiglio dei ministri, ha bloccato gli aumenti in tangenziale. «È stato fermato un provvedimento ingiusto nei confronti dei cittadini attraverso il quale veniva fatto pagare l'utilizzo della direttissima Torino-Caselle anche a coloro che non ne usufruivano», ha commentato alla notizia il presidente di Palazzo Cisterna, Antonio Saitta. «Abbiamo vinto una battaglia condotta in solitudine - aggiunge - abbiamo fatto da apripista, altri Enti hanno agito in seguito sul nostro esempio.

La strada intrapresa dalla nostra amministrazione si è rivelata utile nonostante l'indisponibilità della Regione Piemonte e dei rappresentanti del centrodestra nel condividere la presentazione del ricorso» Il decreto aveva individuato i caselli di Bruere, Falchera e Settimo quelli sui quali l'Anas ha potuto far applicare da Ativa, a partire dallo scorso luglio, l'aumento del pedaggio di 20 centesimi. «Un provvedimento - conclude Saitta - che ci era apparso subito discriminatorio nei confronti dei cittadini residenti in particolare nell'area Nord-Ovest del nostro territorio»

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