Sanremo - Rieccolo. Dopo un anno, sul luogo del trionfo. Qui lo scorso febbraio portò a compimento un’impresa che ormai era data per persa: riportare in vita il Festival di Sanremo, quel dinosauro considerato in estinzione. Invece, lui, Paolo Bonolis, in prestito dalla concorrenza Mediaset, grazie a buona musica, spettacolo accattivante e serate tematiche, riuscì a ricreare intorno alla kermesse quell’alone di magia che riportò milioni di italiani a interessarsene. E, soprattutto a guardarlo, regalando a Raiuno picchi di audience che se li sognava da anni. Per questo il suo ritorno all’Ariston è ancor più significativo: non è venuto a raccogliere nuovi applausi ma a passare il testimone alla Clerici. Le sarà a fianco stasera nel primo appuntamento di quest’edizione, la sessantesima, quella della cifra tonda da festeggiare. Antonella è sua amica, collega e pure sodale, nel senso che fa parte di quel gruppo di artisti che hanno scelto come manager Lucio Presta. Un manager contro cui è diventato uno sport sparare, che però grazie a Bonolis e alla sua squadra ha contribuito a ridare fiato alla kermesse. Ora spetta alla Clerici continuare: suo obiettivo è non gettar via quel gruzzolo di credibilità, ascolti e successo che Paolo le consegna.
Allora, Bonolis, stasera le toccherà solo il ruolo di tedoforo...
«Antonella è un’amica. A volte capita di fare cose anche quando può sembrare non conveniente ma l’amicizia serve anche a questo. Comunque tornare al festival è piacevole».
E quindi cosa ci farà vedere sul palco?
«Meglio lasciare lo spazio a un po’ di sorpresa. In ogni caso torno in punta di piedi».
E Luca Laurenti?
«Certamente canterà, viste le sue capacità vocali, non può esimersi».
Chi le piace tra i concorrenti?
«Mi intriga questo Mengoni che si è fatto valere a X Factor. Mi ricorda David Bowie. Però bisogna vederlo sul palco dell’Ariston perché in uno show come quello di Raidue sei più protetto».
Chi le fa simpatia?
«Ebbè, se Pupo e il principe Emanuele Filiberto vincono, ci devono ridare la Corsica».
Veniamo ai fatti spinosi: questione Morgan, droga ed esclusione dal Festival.
«La cosa più importante è capire perché uno si droga. E la risposta è che il sistema non vuole risolvere un problema così grande. Comunque sarebbe stato meglio parlarne di meno».
Ma il Festival, e lei lo sa bene, vive di polemiche.
«Infatti non vorrei che dietro questa cosa ci fosse del cinismo dato che il palcoscenico si è molto illuminato grazie al polverone che si è creato su questo caso. Non voglio ipotizzare strumentalizzazioni, però».
Lei che cosa avrebbe fatto?
«Non è tra i poteri del direttore artistico decidere in questi casi, io avrei cercato di farlo tornare all’Ariston ma poi mi sarei attenuto alle decisioni dei vertici».
Antonella ha ricevuto molti rifiuti da artisti e personaggi dello spettacolo...
«Succede, è normale. Anche a me hanno detto no i Pearl Jam, i Queen e Sean Penn».
Non ci sarà neppure Christian De Sica, dato per sicuro...
«Vabbè. Si vedrà che basteremo solo io e Luca».
In compenso ha annunciato il suo arrivo la escort Patrizia D’Addario...
«Tutti cercano pubblicità al Festival».
Mediaset quest’anno ha deciso di lasciare spazio libero al Festival, senza fare una forte controprogrammazione...
«Sono belle circostanze favorevoli: invece della boscaglia ti trovi una radura».
E lei cosa farà? La rivedremo ancora per molto incastrato in show come Ciao Darwin e Peter Pan?
«Ciao Darwin andrà in onda a fine marzo: è la sesta edizione e sarà l’ultima, non c’è modo di tenerlo ancora in vita».
E il Senso della vita, non le spiace che in questa stagione non sia andato in onda?
«Tornerà a settembre e, forse, in un orario meno notturno, intorno alle dieci, per provare a ricostruire la seconda serata di una volta».
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