Il “futurista” Bruni è il bartender dell’anno

Il mixologist del Depero di Rieti ha vinto il premio più importante dei Barawards 2024, celebrati nei giorni scorsi all’Alcatraz di Milano. Premi anche a Dry, Mandarin Garden e Rita&Cocktails Milano, a Freni e Frizioni di Roma, a Sentaku Izakaya di Bologna, all’Antiquario di Napoli e al Convivium Bar di Zafferana Etnea. E riconoscimenti a chef, pasticcieri e brand ambassador

Il “futurista” Bruni è il bartender dell’anno
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E’ Luca Bruni del Depero Club di Rieti il bartender dell’anno, il premio forse più atteso dei Barawards, il premio, promosso da Bargiornale in collaborazione con Dolcegiornale, Hotel Domani e Ristoranti di Bargiornale che fotografa ogni anno il meglio dell’ospitalità italiana e che lunedì 13 gennaio ha celebrato la sua decima edizione con una serata a dir poco scoppiettante all’Alcatraz di Milano. A fare da maestro di cerimonie è stato Marco Maccarini, dj e conduttore televisivo. Ventuno i premi distribuiti (oltre a tre menzioni d’onore) che hanno coinvolto bartender, pasticcieri, chef e altri protagonisti del mondo dell’hospitality. Sette titoli sono andati a professionisti che operano a Milano, mentre Roma e Napoli si sono divisi il secondo posto sul podio con tre premi ciascuna. Seicento i locali e 530 i professionisti che costituivano la rosa dei candidati.

Oltre a Bruni, espressione del locale di ispirazione futurista nella città al centro geografico d’Italia, nella parte riguardante i cocktail bar, punto forte di Bargiornale, sono stati premiati Edris Al Malat del Dry Milano come bar manager dell’anno, Gabriele Armani del Paradiso di Barcellona come bartender italiano all’estero dell’anno, Alessio Megna del Freni e Frizioni di Roma come bartender under 25 dell’anno, Sentaku Izakaya di Bologna come bar rivelazione dell’anno, L’Antiquario di Napoli come cocktail bar dell’anno, il Mandarin Garden del Mandarin Oriental Milan di Milano come bar d’albergo dell’Anno, Rita&Cocktails di Milano come bar team dell’anno e il Convivium Bar del Relais Monaci delle Terre Nere a Zafferana Etnea (Catania) come locale green dell’anno.

Passando al cibo – materia questa sempre più collegata al buon bere - ’Ino a Firenze è stato scelto come paninoteca dell’anno, Moebius a Milano come ristorante rivelazione dell’anno, Ducasse all’Hotel Romeo di Napoli ristorante d’albergo dell’anno e Chiara Pavan di Venissa a Venezia cuoco dell’anno.

Altri premi di vario genere sono andati a Cafezal Coffee Hub di Milano (bar caffetteria dell’anno), a Chiara Beretta di Fine Spirits (brand ambassador dell’anno spirits&co), Gianni Cocco di Fabbri 1905 (brand ambassador dell’anno coffee&more), Carmela Maresca del Luminist di Napoli (barista dell’anno), W Rome di Roma
(hotel rivelazione dell’anno), Giuseppe Solfrizzi di Le Levain a Roma (pasticciere/gelatiere dell’anno), Birrificio Lambrate di Milano (bar birreria dell’anno) e Caffè San Carlo di Torino (bar pasticceria gelateria dell’anno).

Tre le menzioni speciali: alla Terrazza Rooftop Bar & Bistrot del Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio

(Lucca) come bar menu dell’anno in collaborazione con DiSaronno. A O.A T. S. Based On A True Story di Siracusa per la comunicazione social dell’anno e a Barmacia - Soluzioni Spiritose di Potenza come video promo dell’anno.

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