«A questo punto, il presidente di Stellantis, John Elkann, per di più italiano, deve fare chiarezza e prendere delle decisioni. In Italia la situazione del gruppo è sotto gli occhi di tutti: i lavoratori sono in cassa integrazione, le fabbriche faticano, non c'è chiarezza. Avanti così non si può procedere. Tra l'altro, come emerso dalle accuse del sindacato americano Uaw, i timori sul presente e sul futuro di Stellantis hanno ormai assunto dimensioni internazionali, aspetto che rende sicuramente la situazione ancora più preoccupante».
È la reazione di Rocco Palombella, segretario generale Uilm, dopo il duro attacco del collega Shawn Fain, capo del sindacato americano Uaw, nei confronti dell'ad di Stellantis, Carlos Tavares. Il leader Uaw, in un video trasmesso dalla Cnbc, sostiene infatti, riferendosi agli Stati Uniti, che «il problema per Stellantis non è il mercato e nemmeno i lavoratori: il problema è Carlos Tavares». Per poi rincarare la dose: «In Stellantis c'è qualcosa di marcio».
Le pesanti dichiarazioni di Fain, rilanciate ieri dal Giornale (a destra la pagina), hanno subito dato vita, sui social, a un tam-tam tra gli operai delle varie fabbriche in Italia. E tra i commenti, spunta anche quello di chi si chiede se il top manager portoghese arriverà a fine mandato.
«Da tempo - aggiunge il leader Uilm, Palombella - il sindacato ha denunciato un cambio di passo negativo per Stellantis. Molti gli aspetti che non abbiamo condiviso. E le risposte finora arrivate dall'azienda, ma anche dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, non sono servite. Occorre urgentemente che la parti siano convocate direttamente dalla presidenza del Consiglio. Tavares? In più occasioni abbiamo evidenziato una gestione problematica tra aumento della cassa integrazione, mancanza di modelli, il caso eclatante di Maserati. Ma nei recenti tavoli non si è voluto affrontare di petto la questione. Le nostre paure e preoccupazioni, più volte espresse, non erano dunque infondate. Qui non si tratta di cinesi sì, cinesi no, in gioco c'è ben altro. E l'attacco arrivato dagli Usa non deve essere preso sottogamba, vista l'importanza di quel mercato per Stellantis».
Il gruppo e il suo ad, in questo momento, si trovano tra l'incudine e il martello: da una parte, la profonda spaccatura con il sindacato americano Uaw e l'attacco personale a Tavares, una sorta di
dichiarazione di sfiducia; dall'altra, la citazione a giudizio, sempre negli Usa, decisa da alcuni azionisti per «dichiarazioni false e fuorvianti al mercato», con il rischio per Stellantis dell'avvio in autunno di una class action.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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