
Caduta di Salvatore Ferragamo sulla passerella di Piazza Affari dopo i conti del 2024 in rosso. Questa mattina, nella prima ora di contrattazioni in Borsa, il titolo della maison fiorentina è crollato del 18%, facendo sospendere gli scambi per eccesso di ribasso in area 6,115 euro, per poi riprendere a singhiozzo con un -16%. Il suo scivolone sta trascinando in ribasso tutto il comparto del lusso milanese. Sul listino principale, tra le peggiori quotate compaiono proprio Cucinelli che perde il 3% e Moncler con un -2,8%.
Rosso acceso per i conti di Ferragamo
A penalizzare Ferragamo sono stati i conti del 2024, diffusi ieri sera e chiusi con una perdita di 68 milioni di euro, che si confrontano con un utile di 26 milioni dell’anno prima. L’utile operativo rettificato si è più che dimezzato a 35 milioni, anche se ha fatto leggermente meglio delle attese degli analisti. I ricavi, che la società aveva già diffuso, sono scesi del 10,5% a 1.035 milioni di euro. Numeri che confermano le difficoltà che sta affrontando il settore del lusso, a causa della frenata dei consumi in Cina. Le vendite di Ferragamo nell’area Asia-Pacifico hanno infatti registrato un calo del 19,7%.
“Il 2024 ha presentato sfide complesse, con un mercato influenzato da continue tensioni geopolitiche ed incertezze macroeconomiche, che hanno inciso sulla domanda di beni di lusso. – si legge nel comunicato - Il rallentamento dei mercati asiatici, in particolare in Cina, ed un contesto sfavorevole a livello globale per il business Wholesale, hanno reso lo scenario ancora più impegnativo”.
Outlook rimane prudente
Per il prossimo futuro Ferragamo rimane cauta. “Le incertezze sulla domanda dei beni di lusso ci portano a mantenere un approccio prudente sulle aspettative di breve termine”, ha fatto sapere la società. Tuttavia, "per i primi due mesi del 2025 i ricavi sono stabili, se non leggermente positivi", ha illustrato nella call di commento ai risultati Ernesto Greco, consigliere d'amministrazione di Ferragamo. L'Europa, l'America Latina, gli Stati Uniti e il Giappone stanno registrando una crescita interessante, anche se l'Asia è ancora negativa. La casa di moda continuerà a rafforzare l’offerta prodotto, puntando sulla pelletteria e sui modelli di successo, come le borsa Hug e della scarpa Zina. In relazione ai dazi statunitensi, il membro del consiglio, ha precisato che "le tariffe internazionali non facilitano il business, ma fortunatamente l'impatto su Ferragamo non sarà così grande, perchè l'impatto si avrà più sulla produzione che sui prezzi di vendita. Ci potrà però essere un lieve incremento dei prezzi - ha aggiunto Greco - anche se Ferragamo - che fino ad ora non li ha aumentati - preferisce privilegiare i volumi". Ferragamo si dice comunque fiduciosa nelle “nostre capacità di affrontare le dinamiche del mercato in continua evoluzione, mantenendo come priorità la performance dei ricavi e la redditività”. Gobbetti non sostituito, si deciderà nell’assemblea del 16 aprile Agli occhi del mercato l'incertezza sul piano di rilancio del brand si aggiunge all’uscita dell’amministratore delegato Marco Gobbetti, il cui sostituto non è stato ancora nominato. Le sue deleghe sono state al momento redistribuite, lasciando che sia l'assemblea prevista per il prossimo 16 aprile ad assumere deliberazioni in merito.
In particolare, sono state conferite deleghe gestionali al presidente Leonardo Ferragamo, nonché ai consiglieri James Ferragamo ed Ernesto Greco. Insomma, il nuovo amministratore delegato sarà nominato a tempo debito, attraverso “una ricerca che dovrà essere la più efficiente ed efficace possibile”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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